Sono diabolici, sono sporchi, le rosse sono libertine. Chi nonha mai sentito questiluoghi comuni? Sono molto sensibile a questa forma di razzismo, perché mia figlia ha i capelli rossi (per la verità sarebbero rosso-castani, ma siccome non le vanno le vie di mezzo se li tinge di unbel rosso fiammante). Gruppi Facebook, forum, Twitter,il Net è più imbottito di anti-rossi della CIA negli anni 50 eper unavalida ragione: è più facile prendersela con i rossi che con gli ebrei, gli arabi, i neri, le donne, i gay e così via. Perché i rossi, poveretti, sono indifesi. Non godono di nessuna protezione, non hanno ancora avuto il buon riflesso di costituirsi in comunità. Non esiste un partito dei rossi, a parte quello comunista che però non ha niente a che fare con il colore dei capelli. Non esiste un’associazione dei rossi e nemmeno una lobby dei rossi, così i rossi non hanno nessunpotere contrattuale.
Su Facebook è comparso perfino il gruppo “Giornata di Calci ai Rossi”. V’immaginate che cosa sarebbe successo se il gruppo si fosse chiamato “Giornata di Calci agli Ebrei” o “Giornata di Calci agli Omosessuali”? Apriti cielo. Ma siccome le vittime sono i rossi, nessuno ha fiatato. Mia figlia mi assicura che qualcuno, per la strada, ha accennato a misurarle un calcio. I rossi sono stigmatizzati perfino nell’ultimo clip di Romain Gavras (vedi qui sotto). E non rivendicate il diritto all’humour, perché questo ci porterebbe all’eterna domanda: dove finisce l’humour e dove comincia il razzismo?
Dragor