Il servizio di messaggistica più diffuso al mondo sembra soffrire di alcuni problemi.
Intanto c’è la questione della instabilità su alcuni sistemi operativi (vedasi Windows phone) ma quella è solo una questione secondaria; problematiche ben più gravi affliggono l’app.
Da diversi crittografi sono stati effettuati numerosi test, al termine dei quali si sono evidenziate con chiarezza debolezze (sulla sicurezza dell’app) a lungo documentate, compreso l’uso della stessa chiave di crittografia su entrambi i lati di una conversazione.
Bene in parole più povere sembra che i messaggi che noi inviamo (e riceviamo) possono essere facilmente accessibili, chiunque è in grado di intercettare la connessione WhatsApp e decifrare i messaggi, e l’utente purtroppo non può nulla. (Intendiamoci ci vuole comunque un po’ di dimestichezza informatica, non è che tutti possono leggere dal nulla i nostri messaggi).
La risposta dei creatori dell’app non si è fatta attendere, rispedendo al mittente le accuse e affermando che tutti i messaggi sono ” pienamente codificati ” e il CEO della compagnia in persona, Jan Koum, ha dichiarato che la relazione sulla vulnerabilità scoperta in questi giorni è “sensazionalistica ed esagerata”.
Una parziale ammissione c’è: hanno infatti affermato che indagheranno sulla questione.
Intanto Line e WeChat avanzano. Chi la spunterà?