La versione italiana di Wikipedia è chiusa, temporaneamente, in segno di protesta: al momento non è possibile accedere a nessuna informazione, ad eccezione di un accorato comunicato in home page che spiega tutti i motivi alla base di questa decisione senza precedenti.comma 29 dell’art. 1 del DDL prevede, infatti che: “Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”.
La mancata rettifica nel termine potrebbe comportare, per il responsabile del sito, una sanzione pecuniaria sino a 12 mila euro!
La protesta di Wikipedia non mira a rivendicare l’irresponsabilità per tutto quello che viene scritto online, anche perchè nel nostro ordinamento già esiste l’articolo 595 del codice penale che punisce il reato di diffamazione. E’ però fondamentale riconoscere la differenza abissale che c’è tra un blog (o altra forma di informazione 2.0, come wikipedia) ed un giornale o una televisione che fanno questo di mestiere.
I primi saranno portati ad accettare ogni richiesta di rettifica supinamente per evitare guai, mentre i secondi, dinanzi ad una richiesta di rettifica, vi provvederanno solo in quanto convinti del buon fondamento.
Questa norma, quindi, rischia di diventare un vero e proprio bavaglio per tutte le fonti “non professionali” di informazione, con buona pace del diritto alla libertà di informazione tutelato dalla nostra Costituzione.
Ad ogni buon conto non è possibile stabilire a priori se i timori di Wikipedia e dei Blogger siano fondati: scorrendo la legge in cui l’articolo incriminato è inserito, essa sembra riferirsi esclusivamente a prodotti editoriali “professionali” e non al mondo del web 2.0.
Nonostante queste interpretazioni più rassicuranti, però, non è impensabile che in sede di giudizio tale legge possa in futuro essere applicata anche ai Blog o all’enciclopedia libera.