Recensione e riflessioni su “Scrivere è un po’ come amare” di Amalia Santiangeli
Quello proposto da Amalia Santiangeli nel suo ebook “Scrivere è un po’ come amare” non è o non è solamente un vademecum di scrittura. Sì, è anche questo nella misura in cui l’autrice elargisce consigli, basati su esperienze personali, su come affrontare senza patemi e il più possibile in scioltezza il confronto spesso arduo e faticoso col foglio bianco, che sia a righe o di protocollo o un semplice foglio bianco (tipo quelli della stampante) poco conto, sul quale riversare le proprie composizioni di italiano, il più possibile in buon italiano (almeno si spera). Però oltre ai consigli di scrittura in “Scrivere è un po’ come amare” di Amalia Santiangeli c’è dell’altro, molto altro. C’è la realizzazione di un parallelo tra processo di maturazione nella scrittura e processo di maturazione nei sentimenti e nei nostri rapporti con gli altri. Il testo è organizzato con una cadenza stagionale, per così dire, nel senso che ognuno dei quattro capitoli che lo compongono porta il nome di una delle stagioni. Si inizia dalla primavera e qui Amalia Santiangeli ci racconta del suo rapporto conflittuale con le composizioni scritte ai tempi della scuola, composizioni che, pur non essendo negative, avevano in loro quel qualcosa che impediva loro di risultare pienamente gradite alle sue insegnanti, dalla maestra elementare via via fino all’insegnante delle superiori. Un’esperienza che ho condiviso io stesso quasi specularmente. Come anche il fatto di aver ricevuto in regalo un libro che spiegava come riuscire a comporre elaborati che potessero rispondere alle richieste degli insegnanti.







![[Rubrica: Italian Writers Wanted #12]](https://m22.paperblog.com/i/289/2897898/rubrica-italian-writers-wanted-12-L-cIVqIF-175x130.png)
