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Perdere chi si ama e continuare a vivere

Creato il 10 gennaio 2014 da Lundici @lundici_it
light end tunnel

Il mondo fuori era improvvisamente sparito. Respiravo, senza controllare la mente. Stavo dentro di me. Nessuna aspettativa.Nessun pensiero. Solo un vuoto che poteva contenere tutto. Forse ho solo mollato le redini. Ho lasciato che fosse. Ho accettato. Di fronte all’ineluttabile mi sono arresa. E ho aperto le porte dell’anima sospendendo il giudizio. E poi un lampo. Dentro, una luce improvvisa. Ho intuito che nulla è per caso, che ognuno viene su questa terra per compiere il suo viaggio. Unico, meraviglioso e irripetibile. Una volta finito, se ne andrà. Non è un male, non è un bene. Semplicemente è”.*

piuma vola in cielo
Perdere una persona amata è un’esperienza dolorosa che tutti, prima o poi, facciamo. Fa parte anch’essa della vita e forse, più di ogni altra, è capace di farci prendere coscienza della nostra fragilità e della nostra limitatezza. Si, perchè la vita è un percorso che ha un inizio e una fine. E questo ci fa paura. Quando la morte ci tocca da vicino, scuotendo il nostro equilibrio e travolgendo il nostro consolidato trantran, siamo costretti a fermarci e affrontare questo tabù. Oggi ci siamo, domani non si sa. E così, oltre al dolore per l’addio a chi amiamo, ci entra nelle vene e ci pervade quel profondo senso di impermanenza che solitamente cerchiamo di imbozzolare perché sappiamo che potrebbe paralizzarci. Proviamo a pensare che in fondo la cosa non ci riguarda. Almeno non adesso. Almeno non subito. Ma dentro, giù, nel profondo della nostra coscienza, tutti sappiamo bene che quel momento arriverà. Non possiamo difenderci. Non possiamo scappare. E’ l’unica cosa certa della nostra vita. Non sappiamo né quando, né come, né dove. Ma sappiamo che la morte arriverà. Di fronte a lei, siamo disarmati, ci sentiamo impotenti, increduli, indifesi.
alberi e luna

Il periodo del lutto è un percorso faticoso attraverso cui la persona, travolta dalla sofferenza, cerca di ristabilire i contatti con il mondo, di ricostruire un equilibrio andato in frantumi e di trovare un nuovo sentiero da percorrere. Tutto cambia e sarà necessario impegnarsi a riposizionare i mattoni della quotidianità. Sarà come nascere di nuovo e imparare ancora a vivere. Il ricordo del nostro caro che non è più con noi potrà trasformarsi in una risorsa capace di sostenerci nelle difficoltà aiutandoci a riconoscere ed apprezzare ciò che abbiamo avuto e non rimanere incatenati al pensiero su ciò che abbiamo perso. Di certo riuscire a confrontarsi in modo maturo e consapevole con questa realtà, per quanto penoso e difficile possa essere, avrà il potere di rafforzarci e renderci più consapevoli delle nostre possibilità.

Non dimentichiamo mai che c’è una differenza sostanziale tra subire ed accettare. Subire significa essere una vittima che non ha reazioni. Accettare significa comprendere impegnandosi a cercare una strada percorribile.


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