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Perdersi a guardare: le ultime cartoline dal Salento

Da Lacucinadiqb
Perdersi a guardare: le ultime cartoline dal Salento
Ultimi giorni di agosto e già stamattina il traffico era il consueto: caotico e rumoroso.

Sempre le solite facce scontrose al semaforo solo un po’ più abbronzate e ugualmente poco cortesi, come se una precedenza presa con la forza della tracotanza fosse salvifica, l’ultimo atto da compiere prima dell’inizio della fine.
In questi frangenti – e in effetti dipende molto dalla giornata ma ho deciso che non correrò più come una volta – ripenso all’unica frase che i Monaci Trappisti, ligi al voto del silenzio, si scambiavano quando si incontravano nei silenziosi chiostri dei laboriosi monasteri: “Ricordati Fratello che devi morire” quasi a ricordare, se mai ce ne fosse stato bisogno, che l’unica certezza alla nostra nascita è proprio che il miracolo della vita non è eterno e prima o poi finirà.Nel lasso di tempo, minuti o somme di lustri, che ci viene concesso, bisognerebbe ogni tanto fermarsi e perdersi a guardare perché tutto ciò che porteremo con noi in Paradiso, nei Giardini dell’Eden, contemplando il volto di Allah, terminato il ciclo delle reincarnazioni oppure immersi in una immensa e laica luce, saranno solo le emozioni.

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Perdersi a guardare: le ultime cartoline dal Salento
In attesa di riprendere a guardare il mondo con occhi lieti vi preparo una Confettura di fichi, arance e nocciole profumata con dell’acqua di rose, così da ricordare i dolcetti che Sharazad offriva al suo principe mentre si salvava con le fiabe e con l'amore.
Ingredienti1,2 kg di fichi neri o verdi piccolini, 2 arance non trattate del Gargano, 1 kg di zucchero zefiro, acqua di rose, 2 lt di acqua, 100 gr di granella di nocciole bio.
ProcedimentoLavare i fichi e tagliarli in spicchi. Grattuggiare con la microplane la scorza delle arance e spremerne il succo.
In una pentola di rame portare a bollore l’acqua con lo zucchero e lasciar cucinare fino a quando la temperatura dello zucchero arriva a 110°(lo so che si potrebbe mettere insieme acqua, zucchero e fichi e la confettura risulterebbe ugualmente buona, ma questa tecnica che parte dallo sciroppo vi restituirà quasi un rosolio).Unire i fichi, le scorze grattugiate, il succo, mescolare bene e lasciar cucinare a fuoco medio per circa 45’, mescolando frequentemente. Subito dopo la prova piattino, per verificarne la consistenza della confettura, unire la granella di nocciole (precedentemente tostate per qualche minuto in una pentola antiaderente) e qualche goccia di acqua di rose.Versare in vasetti Bormioli sterili da 250 cc, chiudere con tappi nuovi, rovesciare i vasetti e lasciarli in quella posizione fino al raffreddamento. Conservarli in un luogo buio e asciutto.Perdersi a guardare: le ultime cartoline dal Salento
arrivederci..

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