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Perdersi in barca nell'oceano.

Creato il 06 marzo 2011 da Luciusday
La verità è che tutti noi andiamo alla ricerca della soddisfazione, del sentirsi "pieni" dentro; di qualcosa di non sfuggevole e diafano, che duri a lungo e sappia sempre con riscoperta energia risvegliarci da questo torpore. Possiamo chiamare questa sensazione in molti modi: ambizione o competizione, quando l'integrità si ha nel gusto di ricercare e affrontare nuove sfide, in ambito professionale o anche per scopo puramente ludico; amicizia, quando lo star bene è con altre persone della stessa lunghezza d'onda; amore, quando il sentirci completi è dovuto a una persona in particolare.
Nel passare da un rapporto di semplice compartecipazione professionale agli altri due cambia però il modo in cui tale soddisfazione ha corso, poiché mentre nel primo essa può anche avvenire solamente grazie alla cura verso se stessi, negli altri non può prescindere dal legame che ci lega con le persone a noi care. Così, il fatto ad es. di vincere una gara porterà alla nostra soddisfazione in primis ed eventualmente in ultima istanza anche alla gioia di altri; un'amicizia sarà tanto più sincera e profonda quanto più la soddisfazione di un amico si risolve nella serenità dell'altro, pur mantenendo un profilo essenziale verso noi stessi.
L'amore - quello vero - è invece uno slancio talmente spontaneo nei confronti dell'altro, che la nostra completezza consiste nella sua felicità e gioia, dalla quale non solo possiamo prescindere, ma che riformuliamo come nostri "canoni" per la felicità. Per dirla con Sartre, l'amore non è un io-tu, ma un io-te (o un tu-me), ossia un rapporto nel quale uno dei due per forza di cose si spoglia delle sue essenziali e prende a modello l'altro. Un "felice" annullamento, dunque. E' perdersi in barca nell'oceano.
E' molto più pratico (ma non di certo già per questo più semplice) , meno incerto e frustrante raggiungere la felicità e la soddisfazione per noi stessi, che trovare un legame saldo con un'altra persona capace di "annullarci"; ma una volta che l'abbiamo trovato ci travolge con tale intensità che quantunque duri per poco non potremo più dimenticarlo, mentre una soddisfazione personale resta sempre non condivisibile, o realmente comunicabile, perlomeno sul piano concreto. E allora il trucco per evitare di affidarci a felicità parziali o temporanee è buttarci nella mischia, scommettendo pascalianamente a favore dell'amore: se non ci riusciamo, non avremo perso nulla rispetto a prima, ma se lo troviamo, ci avremo guadagnato davvero molto di più. In soldoni, bisogna avere le palle per provarci, e per starci. Più facile a dirsi che a farsi, lo so. Ma se uno prova a pensarla così, è già un bel passo avanti.
Avete atque amate...
Perdersi in barca nell'oceano.

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