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Da Psychomer
A chi non è mai capitato di temporeggiare, perdere tempo, fare qualsiasi attività piuttosto che quella che si doveva fare? Io per esempio quando dovevo studiare per un'esame all'università prima di trovare la "forza di cominciare" ero attratto da qualsiasi cosa, anche l'attività più stupida o noiosa, pur di non sedermi alla scrivania ed aprire il libro... una volta mi sono addirittura messo a sistemare la camera!... e vedendo camera mia il 90% delle persone preferirebbe mettersi a scrivere una tesi sulla teoria quantistica. Il fatto è che indugiare fa parte della natura umana.
Questa procrastinazione non è sicuramente un bene, per te, la tua produttività, il tuo rendimento scolastico, la tua salute e il tuo senso di soddisfazione... sempre per tornare al mio caso effettivamente riordinare la camera non mi ha fatto sentire meglio e tanto meno mi ha fatto preparare l'esame di psicologia sociale (mamma quanto l'ho odiato!). Nonostante tutto però indugiare ci viene bene, pensate a tutte quelle donne che si professano costantemente a dieta e poi prima di addentare un bombolone fritto, ripieno di crema e cosparso di caramello fuso (qui in Inghilterra esiste davvero) dicono:" comincio da domani!"
A tal propostito Michael Wohl e colleghi hanno prosposto una teoria interessante: PERDONA TE STESSO! Esatto, perdonarti per aver indugiato, non pensarci, andare avanti, secondo gli autori, permette di affrontare senza indugi (superandola) la successiva occasione di "cazzeggio".
La squadra di ricercatori ha seguito 134 studenti del primo anno di università dall'inizio della prima sessione di esami fino alla fine della seconda. Prima degli esami iniziali gli studenti sono stati intervistati circa la loro procrastinazione e il loro livello di auto-perdono per essa. Successivamente, a metà strada tra la prima e la seconda sessione ,sono stati intervistati circa i loro sentimenti, positivi o negativi, a riguardo. Infine, immediatamente prima della seconda sessione gli studenti sono stati nuovamente sottoposti all'intervista iniziale.
I risualtati hanno suggerito che i ragazzi che si erano perdonati, per la loro perdita di tempo iniziale, hanno vissuto meglio il periodo intermedio tra le sessioni d'esame e si sono dimostrati meno propensi ad indugiare nuovamente, rispetto a chi invece ha vissuto con "la coscienza sporca" la perdita di tempo. Fondamentelmente, l'auto-perdono, non era collegato alla performance nella prima sessione d'esame, ma ha anticipato una migliore prestazione nella seconda sessione.
I ricercatori a tal proposito hanno detto:" il perdono permette all'individuo di suprare l'ormai agito comportamento disadattivo, concentrandosi sul prossimo ostacolo senza trascinare dietro di se un'inutile peso, che non può essere che di ostacolo [...] Rendendosi conto che la procrastinazione è una trasgressione a se stessi (e ai propri obiettivi) l'auto-perdono è fondamentale per affrontare in modo costruttivo la successiva sfida, in questo caso la preparazione per la seconda sessione d'esame".
Effettivamente, pensandoci bene, questo aiuta un sacco a scrollarsi di dosso quella fastidiosa sensazione di malcontento ed insoddisfazione tipica della perdita di tempo e del rimando di azioni/compiti per noi importanti.

E tu? Ti capita di indugiare? In che cosa? Come ti senti dopo? Come trovi l'impulso per affrontare la situazione?


Bibliografia
- Fonte: BPS Research Digest Blog

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