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Pericoli e Paure

Creato il 14 agosto 2014 da Angelozinna

Pericoli e PaureCi sono cose di cui è giusto avere paura, ma ce ne sono altre in cui questa è solo mancanza di ragione. Basterebbe fermarsi e pensare, considerare le conseguenze possibili per capire che dove non c’è pericolo non dovrebbe esserci neanche paura. Sarebbe così semplice rendersi conto che le cose che davvero possono danneggiarci sono così poche, eppure prendere una decisione diversa, fare una scelta nuova, diventa nella nostra testa una missione impossibile.

Non fare niente è molto più facile che concludere qualcosa. Per questo tendiamo a convincere noi stessi che la paura è giustificata, che è razionale abbandonare un’idea perché il rischio che si corre è effettivamente troppo alto. Soffocare i propri progetti diventa quasi automatico quando si comincia a lasciarsi influenzare dall’opinione degli altri, dall’investimento in energia necessario per un risultato che rimane incerto, quando si accetta che le cose come stanno non stanno poi così male. Meglio un uovo oggi che una gallina domani, dicono.

L’ignoto può immobilizzare, può portare a vivere la vita più piatta per anni solo perché per una svolta serve convincersi che i nostri piani siano alla nostra portata, senza che nessuno lo possa confermare. Per alcuni abbattere la paura di fallire è questione di fede cieca. Basta crederci. Chi è più realista però si sarà reso conto che crederci non basta, che le cose non succedono perché devono succedere, ma piuttosto perché le facciamo accadere. E questo non è così facile, ci vuole impegno, voglia, fame, tempo. Tutte cose che hanno un prezzo, per molti caro, e tutte cose che vanno investite con cautela perché limitate. Ma quanto costa davvero una decisione sbagliata.

Partire è l’esempio che mi viene naturale, ma non è l’unico. Lasciarsi alle spalle ciò per cui passiamo le giornate a lamentarci per cambiare, anche solo temporaneamente, stile vita è tecnicamente banale. Si salta su un aereo e il gioco è fatto. Ma se lavoro non lo trovo? Se i soldi non bastano? Se la lingua non la parlo? Se mi sento solo? Se mi succede qualcosa? Se, se, se, se… L’unica situazione in cui non esiste condizionale è quella attuale. Niente potrà mai cambiare se non si prova a dargli una spinta. La paura può bloccare una partenza fino a quando non si ragiona un attimo su quali sono i reali pericoli di questa mossa. Cosa è il peggio che può succedere? Si torna indietro. Si è fatto esperienza. Ci siamo scontrati con i nostri limiti. Sono danni così grandi?

L’approvazione altrui è qualcosa su cui non si dovrebbe contare troppo. Fare una scelta diversa dalla norma è un po’ come dire che che nella norma c’è qualcosa che non va. È una critica alle non-scelte degli altri e così è probabile che gli altri siano critici nei nostri confronti, per non ammettere di aver smesso di pensare con la propria testa. Comunque vada per loro avremo fallito. Non importa. Non importa perché il fine non determina il successo. Cambiare sempre, cercare il nuovo e nel nuovo trovare stimolo è ciò che ci rende vivi, è un percorso che non si intraprende per arrivare. Una volta prese le misure, capite le nostre responsabilità e accettate tutte le eventuali conseguenze, non c’è rischio di cui aver paura al momento di fare una scelta, perché di rischi reali non ne esistono, ce li siamo immaginati. L’unico pericolo è la passività, svegliarsi un giorno e rendersi conto di non aver niente da raccontare.


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