“Che gli enti locali non continuino a finanziare una manifestazione alla quale in maggioranza partecipano atleti africani o comunque extracomunitari in mutande”, così interviene il Consigliere Provinciale di Padova della Lega Nord, Pietro Giovannoni. Come tutti gli anni è stata fissata per il 17 aprile 2011 la Maratona che è diventata ormai un simbolo per la città e i suoi abitanti. All’evento possono partecipare tutti, anche i neri, i quali sono indubbiamente i grandi favoriti. Ed è proprio questo il colore che secondo il deputato del Carroccio stona: perché finanziare un evento nel quale i bravi figli di Padania non spiccano? Evidentemente, ma non c’è da sorprendersi vedendo da che parte arriva l’acuta affermazione, al Consigliere sfugge cosa siano la genetica e gli studi di Darwin e Mendel. Si è mai chiesto, ad esempio, perché i neri eccellono nella corsa ma sono scarsi nel nuoto? Eppure la risposta non è delle più complesse e articolate: basti pensare alla loro provenienza, al loro ambiente natio. Di fatto il Consigliere si è corretto poco dopo, affermando che in realtà “gli ingaggi sono troppo alti” e che il problema sono insomma sempre i quattrini. Peccato che non sia la prima volta che Giovannoni, 66 anni e pochi neuroni, spara a zero senza pensare: è sempre sua, infatti, la chicca di pochi mesi fa riguardo alla mozione sull’omofobia. In quell’occasione si pronunciò con l’appellativo “Culattoni e lesbiche”, salvo poi giustificarsi sostenendo che “In Veneto si dice così”.
Da ogni buon Leghista, anche Giovannoni intende incentivare i dialetti in un mondo che invece va sempre più verso quelle catastrofi note col nome di globalizzazione e internazionalità. Mentre gli altri Paesi investono sulla conoscenza delle lingue, da noi si parla di “Introduzione del dialetto nelle scuole”.
Anche questa, come del resto le esternazioni di Matteo Salvini, di Borghezio o del capogruppo della Lega di Opera (entrato in una Chiesa a Monaco a bestemmiare durante l’Oktober Fest), è un’eccezione, una mela marcia del Partito? Forse è il caso di spiegare loro che troppe eccezioni sono chiamate “Regole” in italiano! Basta ad un partito che non fa altro che proclamare soluzioni sempliciotte e del tutto irrealizzabili; ad un partito che non guarda oltre il suo piccolo quartiere e che è in grado solo di provocare ed offendere!