Ripensando ai vecchi programmi per il C64 mi è sovvenuta una riflessione adeguata alla mia veneranda età, veneranda informaticamente parlando naturalmente. Quei piccoli ingenui gioielli, quei programmini costituiti da righe e righe di codice basic destinato a quell’ignorante dell’interprete basic del C64 sono, come disse un noto replicante, “andati perduti nel tempo come lacrime nella pioggia”. Per quanto io possa cercare in scatole e scatoline nella mia caotica soffitta nel caso più benevolo non troverei che una audiocassetta difficilmente utilizzabile, vuoi per il normale processo di smagnetizzazione, vuoi perchè dovrei trovare un C64 funzionante, ma in questo caso la mia Prometea Elena forse potrebbe aiutarmi…
Ecco la fondamentale differenza tra quel lontano mondo informatico ed il nostro. Contenuti, siano programmi pensieri immagini o video, hanno nell’era di internet una vita media decisamente alta. E non parlo naturalmente solo delle “cose importanti” quali scritti antichi o moderni, ma anche di tutte quelle informazioni minori o minime che in altri tempi semplicemente sarebbero andate rapidamente perdute.
Tant’è che tra i mille consigli dei genitori ai propri figli assieme a “non parlare (chattare?) con gli sconosciuti” e “non accettare caramelle” si è da poco aggiunta un “non mandare tue foto agli sconosciuti” ed un saggio “non dare a nessuno foto che non vorresti essere affisse sul muro della tua scuola”. Una recente campagna diretta proprio agli adolescenti spiega bene l’intera questione.
Insomma tutti i nostri “ricordi” (positivi e negativi) hanno la possibilità di permanere in quel complesso mare fatto di “zeri ed uni” per un tempo spesso indipendente persino dalla nostra volontà. Chiedetelo al povero ragazzo-jedi che ha passato anni in terapia per un innocuo video divenuto ben presto virale…
Se navigate in questo mare da qualche anno fate una prova, cercate quel vecchio sito che vi appassionava tanto o quel vecchio blog di quel vecchio amico che non sentite da tempo… forse troverete delle sorprese… l’importante è che la parcella del terapista poi non la spediate né a me né alla nostra Prometea…