Metti che tuo figlio compri una seconda casa al mare. Da ristrutturare. E che tu non sia stato d’accordo nel concretare l’affare. Poi tuo figlio decide di inaugurarla e ti invita. La casa – una volta riqualificata – è fantastica e ha buone possibilità di essere affittata. Quindi di fare reddito. “E porta pure chi vuoi”, ti dice anche. E tu che fai? Non vai e mandi avanti parenti e amici comuni. Al vernissage del Fodri, fuor di metafora, c’erano tutti. Tranne lui. Autorità civili, militari e rappresentanti della categorie economiche. Ma lui no. Il direttore generale del Comune sì, pure il capo di Gabinetto. Pure il vicesindaco Malvezzi, che “in questo momento di festa” era lì a nome del sindaco “che mi ha pregato di portare il suo saluto”. Ma lui no. No. Perri non c’era. Imbarazzato? Forse, sebbene da Palazzo facciano sapere che avesse già preso l’impegno – da tempo – di presenziare all’inaugurazione di Mondomusica, evento peraltro non concomitante con quello andato in scena in corso Matteotti. (Prova ne è il fatto che prefetto e presidente della Camera di Commercio, solo per citare due rappresentanti delle istituzioni, pur non ubiqui, erano sia dall’una che dall’altra parte). Ma imbarazzo per cosa? La storia è nota. Brevemente: la Fondazione Città di Cremona vuole acquistare il Fodri. E lo fa. Il sindaco – ritenendosi non informato e messo ai margini – chiede (e ottiene) la testa di Lonardi, ex presidente dell’istituto elemosiniere, stamattina in prima fila, per poi – e siamo ai giorni nostri – farsi vanto come tutti – e come è giusto che sia – per la bellezza (lo è veramente) di un gioiello “restituito alla città”, per dirlo con l’attuale presidente Giacomo Spedini. Quest’ultimo però – tronfio in petto per l’evidente successo conseguito da lui e dal suo staff (architetti, geometri, consiglio di amministrazione…) – ha tenuto a precisare che il palazzo l’ha tirato a lucido non tanto per farlo vedere al pubblico, bensì “per metterlo a disposizione della città in termini di servizi alle persone bisognose”, così come recita la mission dell’istituto di piazza Giovanni XXIII. Come a dire: noi abbiamo investito, fatto sacrifici, ma ora preoccupiamoci di fare utili, da poter reinvestire in assistenza e opere pie a beneficio della cittadinanza. Ma Perri non c’era. Ad onor del vero parteciperà alla Giornata della Fondazione Città di Cremona (4 ottobre). Ma non è la stessa cosa: l’appuntamento si terrà infatti in sede, non al Fodri. Che probabilmente – e comprensibilmente – Perri sente come un ‘figlio illegittimo’.
Don Pizzarro
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