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Personalissima opinione sul caso dei marò

Creato il 22 marzo 2013 da Danemblog @danemblog
È inutile dire che il "caso marò" è diventato il termine di riferimento per le figure di merda internazionali, in campo diplomatico. Sarà un caso di studio. È l'asticella alzata delle questioni del genere. Spunti di discorso che non approfondisco.
- I marò andavano processati in Italia: mica vero, però. Quando i cowboy volanti del Cernis furono riportati in Usa, noi gridammo allo scandalo e all'onore delle vittime. E siccome non ci sono morti più o meno giustificabili, anche se i nostri stavano in missione e con ogni probabilità non hanno sparato per una bravata, non so quanto sarebbero stati contenti i famigliari indiani dei due pescatori. Questo è il lato morale, della questione. Dal lato giuridico, mi sembra di aver capito che comunque - dato che il fattaccio è avvenuto in servizio per cause di servizio - ci potrebbe essere i presupposti per permettere il processo in Italia. Che per amor di patria, riterrei migliore, visto che con ogni probabilità le lasagne sono meglio del chapati.
- Terzi è un Ministro debole: forse il peggiore della squadra montiana. E il motivo è anche nell'egocentrismo di Monti. Che per certi versi, è conseguenza della risonanza internazionale e del rispetto di cui gode, ma che ha giocato sull'impoverimento delle funzioni e delle capacità operative del nostro rappresentante internazionale. 
- La credibilità italiana: fare il gioco delle tre carte, è specialità della casa. E di questo s'è trattato: il marasma post-elettorale è stato il momento migliore per scegliere di trattenere i marò. Uno stand by, dietro al quale si è fatto passare un colpo di coda, un tradimento di un patto diplomatico, una prepotenza e furberia che non ci sono proprie. Vedi poi come è finita la vicenda.
- Il nostro ambasciatore: era stato fatto un patto, che noi non abbiamo rispettato, d'accordo. Ma "bloccare" il nostro ambasciatore in India è un atto non dovuto, che oltrepassa il diritto internazionale. Gli ambasciatori godono dell'immunità diplomatica. Assurdo che Bruxelles non abbia fatto una piega in merito: gli indiani avrebbero avuto tutto il diritto di espellerlo, ma non di trattenerlo. E questa non è una roba nostra, di destra o di sinistra, queste sono le regole del diritto.
Chiosa finale: il Governo Monti si chiude con uno dei peggior episodi di politica estera della storia contemporanea nazionale. Episodio che delinea perfettamente e dipinge anche agli occhi dei meno attenti, l'ondivaga visione culturale italiana, qualora ce ne fosse stato davvero bisogno.
Quello che penso: penso che sarebbe stato meglio lasciare agire la giustizia indiana, tutelando i nostri militari attraverso azioni diplomatiche e giuridiche, garantendo il rispetto degli accordi internazionali in merito ai militari, e favorendo l'onesta e lineare celebrazione del processo. Chiedendo garanzie sulla necessità di risolvere la pena in Italia, favorendo il giusto equilibrio internazionale. Opinione mia, sia chiaro.
Postilla: l'India non è il Terzo Mondo. Trattarli da nazione non civilizzata, è incivile e sbagliato.

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