Ci sono persone in compagnia delle quali bevi un caffè alla mattina, poi quella stessa notte se ne vanno silenziosamente…
Pensavo che fosse indistruttibile, nonostante l’età ormai avanzata: alto, magro, allampanato addirittura, gran camminatore. In gioventù aveva disputato varie gare di corsa in montagna con un gruppo sportivo, e lamentava sempre il furto di un paio di medaglie in “oro” vinte in queste competizioni, furto avvenuto nel suo appartamento durante una breve degenza in ospedale.
Era il classico amico di famiglia, che mi aveva fatto giocare sulle sue ginocchia e mi aveva incantato con i racconti delle sue avventure, molte delle quali inventate di sana pianta, solo per farmi passare un po’ di tempo. Un’amicizia tra lui ed i miei genitori nata durante la guerra quando, dopo l’otto settembre, aveva aiutato mio padre ad uscire dal posto di raccolta dove i tedeschi avevano radunato molti militari italiani (mio padre fortunatamente era in borghese), e gli aveva fornito anche un libretto di lavoro presso una fabbrica locale.
Mi è stato vicino durante la perdita di mio padre prima e mia madre successivamente, ed essendo solo (scapolone incallito), spesso lo invitavo a passare qualche domenica con me e mio marito.
Qualche mattina fa, l’ultima in cui ci siamo visti, aveva detto che sarebbe andato a funghi , una sua grande passione, con un amico… Ma la mattina seguente la nipote l’ha trovato esanime…
Ciao, amico caro, e grazie per tutto quello che mi hai dato in tutti questi anni.