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Perticarini, la ProLoco e la politica dell'assessorato alla cultura

Creato il 17 luglio 2012 da Laperonza

 

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Sono parzialmente d’accordo con l’amico Simone Perticarini, ex presidente della ProLoco di Montegranaro che, sulla stampa di questi ultimi due giorni, analizza la questione per la quale la nostra città, ormai a due anni dalle dimissioni dell’ultimo direttivo, è ancora priva di questo fondamentale organismo di programmazione. Ce ne siamo occupati su queste pagine molte volte e non voglio tediare i lettori ritirando fuori le stesse argomentazioni. Ne aggiungo un’altra sperando che crei uno spunto di riflessione: come può un paese che non riesce nemmeno a far funzionare un tavolo di coordinamento delle associazioni culturali pensare di far funzionare una Proloco? Eppure il tavolo era nato e funzionava, stava dando dei frutti e il clima era molto collaborativo tra la maggior parte delle associazioni che vi prendevano parte, tanto che sono nate delle iniziative comuni e si sono verificati diversi punti di convergenza. Eppure il tavolo non è più stato convocato. C’è un disegno politico dietro o è semplice negligenza? Conoscendo la serietà e la perizia di chi era chiamato a coordinarlo, il dottor Enzo Conti, protendo fortemente per la prima ipotesi. Quindi c’è da supporre che vi sia una volontà precisa da parte di chi gestisce (o dovrebbe gestire) la cultura a Montegranaro di fare languire quest’ultima in un limbo senza fine, affidata soltanto alla buona volontà delle associazioni. Perché questa posizione o, meglio, non posizione per non chiamarla assenza, dell’assessorato preposto? Giro la domanda agli interessati.

 

Luca Craia

 


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