E’ inevitabile che una volta raggiunta la meta ci si rilassi un po’. L’obiettivo è centrato e quello che viene in più è tutto di guadagnato. E’ con questo spirito che si lascia Aguacalientes e con il solito trenino ci si allontana da una delle sette meraviglie del mondo.
Cuatro ruinas – Saqsaywaman
Uriel però non ci fa rifiatare più di tanto e ci butta nell’esplorazione di Ollantaytambo. Subito capisce però che ieri abbiamo dato tutto infatti all’appello manca Ilcasellante, che ha marcato visita, e altri tre elementi ancasbilenca, cavigliazoppicane, e ginocchioballerino si trascinano stancamente a fondo gruppo. Solo Vlao e Zichegnì hanno un po’ di verve e sono impegnati nella sfida all’ultimo sangue a chi scatta più foto.
Riguadagniamo un po’ di energia con una sosta ristoratrice in un forno locale che propone empanadas a tutti i gusti. Ne prendiamo una per tipo e sfamiamo anche il cane nudo peruviano che ci fa compagnia.
Visitiamo il parco archeologico di Pisaq con le ormai ordinarie terrazze. Sarà che ci manca un po’ di lucidità, ma non riusciamo a capire perché questi inca si intestardivano a coltivare sulle terrazze quando avevano una splendida vallata con fiume incorporato a portata di mano, e perché oltretutto volessero per forza costruire i loro templi con massi giganteschi provenienti da miniere a km di distanza invece di utilizzare la pietra in loco. Nonostante gli sforzi, Uriel non riesce a convincerci a pieno.
Cuzco by night
Ci dirigiamo verso Cuzco dove arriviamo in tardo pomeriggio. In questo gioiellino delle Ande, forse ormai troppo turistico, resteremo due giorni e mezzo, forse troppi.
Non ci perdiamo la visita alle Cuatro Ruinas, scandagliamo la città e tutto quello che c’è da vedere, il nostro compito è mettere più bollini possibili sul mitico biglietto onnicomprensivo. Chiaramente non ci facciamo nemmeno mancare lo spettacolare balletto folkloristico per affrontare il quale ci inbenziniamo con un frullato di frutta sconosciuta da 1,5 litri, per chi ancora non avesse la cagarella.
Facciamo chilometri e compriamo una media di 18 berretti e 16 magliette cadauno, ma non c’è modo di trovare un tappeto di gradimento al Vigilevercellese.
Cuzco
Memorabile resterà il pranzo alla Cuzquenha, locale tipico che serve portate immonde come il Chirichiu un’accozzaglia di carne di pollo, cuj, alghe e uova di pesce il tutto rigorosamente servito freddo, piatto consigliato spassionatamente dalla cameriera a quel babbeo di Vlao. Di gran classe la chiusura con il Pisco sour un cocktail a base di pisco, limone, zucchero e chiara d’uovo che ci dà l’energia per percorrere in lungo ed in largo il centro storico, da San Blas al mercato di San Pedro, dal Choricancha a… Piazza d’armi.
Stufi ormai delle vie di Cuzco facciamo rotta verso Lima che chiude il cerchio del nostro viaggio. Una passeggiata tra lo smog del centro, una capatina al quartiere Miraflores e l’ultima cena, per la gioia di Fiordigransasso al ristorante vegetariano. Un’esperienza abominevole, su cui stendiamo un velo pietoso.
Non ci resta altro che dieci e passa ore di aereo con un tizio a 2 sedili di distanza che urla NO e SALAMANCA ogni 5 minuti, ma la prendiamo con filosofia… diciamo che è una giusta penitenza per dar maggior risalto ai 17 giorni memorabili passati in giro per il Perù!
PERU’ 2012
Indice
Puntata n.1 Dagli Appennini alle Ande link
Puntata n.2 Ballestas, Huacachina, Nazca link
Puntata n.3 Arequipa link
Puntata n.4 Passo Patapampa, Sillustani, Puno link
Puntata n.5 Lago Titicaca, Taquile, Amantani, Uros link
Puntata n.6 Chinchero, Moray, Maras, Ollantaytambo link
Puntata n.7 Machu Picchu link
Puntata n.8 Ollantaytambo, Pisaq, Cuzco, Lima sei qui
Speciale Album fotografico link