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Perugia, perché non si parla della famiglia tradizionale?

Creato il 28 aprile 2014 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Immagine manifesto (1)

Riceviamo e pubblichiamo

In questi giorni a Perugia sono comparsi alcuni manifesti dell’Arcigay che invitano i cittadini a farsi una ragione dell’esistenza di alcune persone gay, lesbiche, trans e bisessuali… I promotori di questi manifesti, tuttavia, dovrebbero accettare il fatto che la natura ha stabilito la differenza tra maschio e femmina! Oggi si cerca sempre più di creare confusione tra genere maschile e genere femminile… Perché la normalità fa così paura? La famiglia tradizionale, ignorata dai nostri politici, è quella composta da un uomo e una donna e ogni creatura, sia essa un bambino, un animale o una pianta, da sempre nasce dall’unione tra un maschio e una femmina! Per queste ragioni noi ribadiamo ancora una volta la nostra ferma
opposizione a qualsiasi forma di matrimonio omosessuale e all’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali e invochiamo maggiori politiche a sostegno della famiglia tradizionale! Il sindaco Boccali, che nel 2013 permise per la prima volta l’organizzazione a Perugia di un “Pride village” nei giardini del Frontone, che cosa ha fatto in questi 5 anni per le famiglie? I nostri politici, soprattutto quelli che si definiscono “cattolici”, perché non parlano della famiglia tradizionale in questa campagna elettorale? In questo periodo tutti parlano dei diritti delle coppie gay e dei gender, ma nessuno parla più di come tutelare le nostre famiglie!

Carla Spagnoli - Presidente onorario del Movimento per Perugia



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