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Perù:Internet è un diritto per tutti

Creato il 06 maggio 2011 da Cavaliereoscurodelweb
3d people and symbol Internet
Articolo da  Wired Mag
Sono molti i paesi che sostengono Internet come un diritto fondamentale. Pochi dalle parole sono passati ai fatti e hanno reso tale diritto effettivamente esercitabile. Presto il Perù potrebbe essere tra quei pochi. Secondo quanto riportato dal sito Rpp.com.pe il Parlamento ha approvato il 29 aprile un disegno di legge che vuole garantire l'accesso libero e gratuito a tutti cittadini. Con tale legge, il governo peruviano intende allargare la copertura del segnale anche alle zone meno accessibili, questo è quanto ha dichiarato Yaneth Cajahuanca (nella foto), presidente della Commissione per i trasporti, specificando che per connettersi i cittadini dovranno comunque pagare una tariffa, ma non i costi di allargamento delle infrastrutture a tutto il paese.
Nel 2009 la Finlandia fece parlare di sé approvando un decreto legge analogo che garantiva 1 Mbps a ogni cittadino, “pacchetto connessione” destinato ad aumentare a 100 Mbps entro il 2015. Certo, per la patria della Nokia e di Linus Torvalds, si è trattato di un provvedimento che, ai fatti, ha certificato una situazione preesistente: il 96% dei finlandesi era già connesso a Internet. Diverso è il caso del Perù dove la penetrazione del web sulla popolazione è del 27%.
Sulla carta, altre nazioni hanno sancito la rete come diritto fondamentale, senza però avere eguagliato i risultati della Finlandia. Lo ha fatto la Carta Costituzionale francese nel giugno 2009 e la Costituzione della Grecia. In Estonia, il diritto a Internet è stato dichiarato addirittura nel 2000 e sulla stessa linea si è mossa la Spagna. L’impulso a considerare Internet un diritto è stato dato nel 2003 durante il primo dei due Vertici Mondiali sulla Società dell’Informazione promossi dalle Nazioni Unite.
In Italia si procede stentatamente e in maniera frammentaria. La campagna Sveglia Italia, insieme a Stefano Rodotà, ex garante della privacy, continua a spingere affinché il diritto a Internet sia integrato nella Costituzione tramite l’ approvazione dell’articolo 21 bis. A livello internazionale, con ogni probabilità si tornerà a parlare di Internet e del diritto a connettersi dopo il G8 che si terrà a Deauville, Francia, il 26 e il 27 maggio. Già battezzato il “G8 di Internet”, voluto e presieduto da Sarkozy, i temi trattati saranno la democrazia della rete, l’economia digitale e probabilmente una nuova regolamentazione di Internet, regolamentazione auspicata da un presidente - quello francese - che non intende passare alla storia come il grande censore del Web (vedi la legge Hadopi sul diritto d'autore), ma vuole comunque ridisegnarne le regole. Con lo scopo di preservare o limitare la libertà degli utenti?
Fonte:Wired Mag
Autore:Wired.it Staff
Licenza:Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da Wired Mag
Photo credit 姒儿喵喵 caricata su Flickr Licenza foto:Creative Commons

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