Stamattina prima di uscire ho pensato a un pesce d'aprile per i miei ventiquattro alunni di prima. Sono ingenui come molti alla loro età, sei, sette anni, ma non sprovveduti. Così dopo un'ora e mezza di lavoro sodo sono passata tra i banchi a scrivere il voto sui quaderni. Ho scritto bravissima/o e sotto ho messo un grosso zero. La prima bambina a cui l'ho scritto, lo ha guardato, ha guardato me, poi lo ha riguardato ancora, ha preso coraggio e mi ha detto: "Mi hai messo zero perché ho fatto zero errori!" Ho visto il mio scherzo naufragare, ho articolato un frettoloso "Eh?" facendo finta di non capire e ho sorvolato, continuando a seminare il bravissima/o lo zero ovunque. Si guardavano tra di loro, ma non proferivano verbo, mentre io imperterrita continuavo. Un bimbo fa alla sua compagna di banco "Secondo te quanto è?" e lei: "Per me è dieci" e lui accigliato: "Per me è zero". Ma nessuno che osasse dire nulla. Poi pian piano qualcuno ha mormorato "oggi è il primo aprile", ma ancora nessuno che mi dicesse "ci hai fatto uno scherzo". Ho chiesto di chiudere i quaderni e loro fiduciosamente li hanno chiusi. Tenerissimi bambini.
Allora ho chiesto di riaprirli e ho aggiunto l'uno a cui avevo lasciato spazio. Si sono messi a ridere dicendomi che l'avevano capito che era uno scherzo. A me rimane il dubbio che in fondo del voto, come sospettavo, non gli importa molto, che sono felici se lo prendono, ma sono altrettanto felici quando si sentono dire che sono bravi capaci e che s'impegnano, come faccio ogni giorno a fine attività.
E per un pesce d'aprile che riesca mi tocca aspettare il prossimo anno.
Intanto loro sono venuti mi hanno abbracciato e mi hanno incollato questo pesce alle spalle. Poi abbiamo riso felici tutti insieme.
© Crescere Creativamente
consulta i
Credits o contatta l'autrice.