“Zelda era libri contemporanei che parlavano di lei, come Il diavolo dagli occhi blu di Michael Muhammad Knight, o canzoni pop come Being Boring dei Pet Shop Boys, continuava a ispirare scrittori, musicisti, registi, ultimo Woody Allen con Midnight in Paris”. Fino ad arrivare a lei, Tiziana Lo Porto, giornalista, traduttrice, ora di base a New York, instancabile cercatrice di piccole perle letterarie, musicali e cinematografiche che dispensa sul web, e autrice, insieme a Daniele Marotta, della graphic novel Superzelda, edita da Minimum Fax (e di recente tradotta anche in spagnolo), sulla vita della signora Fitzgerald.
“Con Daniele ci siamo ritrovati a recensire a fumetti un romanzo che parlava proprio di Zelda, Alabama Song di Gilles Leroy, e la possibilità di raccontarne la vita a fumetti c’è sembrata reale, fascinosa e praticabile. Così è nato Superzelda, prima il titolo, poi tutto il resto”.
© Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta
Tratteggiata con l’ausilio dell’indaco, come fosse una variazione sul tema del bianco e nero, la vita di Zelda Fitzgerald inizia con un album di famiglia e una culla ricoperta da un velo, dove dorme Zelda Sayre, nata il 24 luglio del 1900 a Montgomery, in Alabama, sotto il segno della letteratura, con un nome ispirato alle eroine di due romanzi. Al chiaro di una luna del Sud, molle e focosa, che “mentre dorme diventa più grande”, Zelda cresce libera e spigliata, naso dritto, occhi azzurri e bicchiere di gin in mano.
Una maschietta che “vive soltanto della spuma in cima alla bottiglia“.
© Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta
“Il teatro, la letteratura, la musica e il cinema. Sono il lavoro che faccio, dieci e più ore al giorno. A volte anche la notte. Contaminano la mia vita, il giorno e la notte, e sì, ogni tanto m’appaiono anche in sogno, ma non potrebbe essere altrimenti”, racconta Tiziana, che in libreria custodisce i disegni di Robert Crumb, il suo fumettista preferito, insieme a quelli di Phoebe Gloeckner.
“Con Daniele, abbiamo lavorato in stato di grazia, continuamente affascinati da quello che andavamo scoprendo su Zelda. Lei ha vissuto la sua vita con leggerezza, è passata lieve anche attraverso la malattia, i continui ricoveri e poi la morte di Scott. Le tragedie a volte non le puoi schivare, si tratta solo di decidere come attraversarle”, continua. “Zelda non ha mai smesso di essere Zelda. Che cosa farebbe oggi? Direbbe cose fascinosissime e brillanti, probabilmente nei social network o in tv, vestirebbe senza seguire nessuna moda e farebbe innamorare tutti non per la sua bellezza”.
© Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta
La Bella del Sud incontra il luogotenente Francis Scott Fitzgerald ad un ballo. I due finiscono per innamorarsi perdutamente l’uno dell’altra. “Amo talmente quest’uomo e mi sento così vicina a lui, che inizio a distorcerne l’immagine, come quando ci si avvicina a uno specchio e ci si scrutano gli occhi”, confesserà Zelda. Il matrimonio si affaccia come un pensiero con cui bisogna fare i conti, uno spauracchio per una Zelda che non vuole vivere, ma solo “amare e poi incidentalmente vivere”, che non vuole che Scott la veda invecchiare, ma desidera fare suo quest’uomo diverso da tutti gli altri prototipi di marito, “un amante ardente e momentaneo, abbastanza saggio da capire quando è finita e che deve finire”.
© Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta
Scott e Zelda si sposano il 3 aprile 1920 a New York.
I coniugi Fitzgerald attraversano l’Europa e l’America, travolgendo ogni grand hotel in cui posano le valigie, trascinandosi dietro i merletti di Parigi e la polvere dei secoli di Roma, innamorandosi ogni giorno di più. Stringono le mani di Dorothy Parker, Pablo Picasso, Ernest Hemingway, passando di coupé in coupé, viaggiando con il vento tra i capelli e il profumo di gin sulle labbra, sognando di pesche a colazione e facendo di se stessi i personaggi dei loro romanzi. Nel 1922, esce Belli e dannati, di Francis Scott Fitzgerald. Zelda diventa il prototipo della maschietta, irriverente e desiderata, una donna che “ricava più felicità dall’essere gaia, spensierata, anticonformista, padrona del proprio destino, che da una carriera che richieda duro lavoro, pessimismo intellettuale e solitudine”.
© Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta
Le pagine si rincorrono, colorandosi di follia, polvere di stelle, rimpianti, alcool e lettere d’amore. Zelda ama Scott e Scott ama Zelda ma “la vita procede indipendentemente dalle nostre intenzioni”, si dirà un triste Francis incapace di negare che qualcosa si è rotto nella sua storia d’amore. Zelda tenta il suicidio più volte mentre Scott si rifugia nella letteratura, nutrendosi di finzione e ricordi. “Si ha nostalgia delle loro nostalgie come abbiamo nostalgia delle nostre”, commenta Tiziana, “e di quei momenti in cui hai tutte le possibilità davanti e la sfrontatezza di fare del presente gli anni migliori della tua vita”.
© Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta
Soundtrack: Summertime, Ella Fitzgerald and Louis Armstrong