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Peso o realtà?

Creato il 29 agosto 2011 da Informasalus @informasalus

bilancia
Il nostro peso corporeo dice molto, ma non tutto, del nostro fisico

Il nostro peso corporeo dice molto, ma non tutto, del nostro fisico: una variazione del numero letto sulla nostra bilancia può essere infatti un evento positivo o negativo, in base al compartimento corporeo oggetto di questo cambiamento.
La bioimpedenziometria (abbreviata BIA - bioelectrical impedance analysis) è una delle metodiche più precise, rapide e non invasive per la valutazione della composizione corporea.
Il principio fisico è molto semplice e si basa sul fatto che i tessuti biologici possono agire come conduttori o isolanti; così ad esempio, tessuti che contengono acqua ed elettroliti come il fluido cerebro-spinale, il sangue e i muscoli sono dei buoni conduttori, mentre il grasso, l’osso e gli spazi pieni di aria come i polmoni sono tessuti dielettrici, cioè offrono una certa resistenza al passaggio della corrente.
Ma come tutte le cose semplici, perché sia di valido aiuto, deve essere effettuata con la massima attenzione; i punti da tenere sempre presenti sono pochi ma molto importanti:
- Il soggetto deve sdraiarsi supino, con gli arti inferiori aperti  di 45° e gli arti superiori aperti di 30° circa rispetto al tronco; per fare in modo che le gambe non si tocchino tra loro e le braccia non tocchino il tronco, è meglio che la persona sia vestita
- Attenzione a che il soggetto non tocchi eventuali parti metalliche del lettino ed evitare altresì che il cavo paziente passi al di sopra del corpo
- La persona deve stare a riposo per 5 minuti prima di effettuare la misura
- Gli elettrodi vanno applicati due sulla mano e due sul piede, distanziandoli di almeno 5 cm. Un’ accortezza importante, per rendere la misura riproducibile, è quella di fare riferimento sempre allo stesso emicorpo e di controllare che vi sia una perfetta aderenza degli elettrodi con la pelle
- Agli elettrodi va quindi collegato il cavo che porterà una corrente elettrica alternata di 50 KHz attraverso il corpo; ciò consente di ottenere due valori fisici detti resistenza e reattanza che, divisi per l'altezza del soggetto, permettono di trasformare le proprietà elettriche dei tessuti in un dato clinico
- Evitare di effettuare la misura in caso di febbre, in quanto la conduttività varia al variare della temperatura e in caso di crampi o contrazioni muscolari, che determinano importanti variazioni della reattanza
- Standardizzare il più possibile le situazioni che possono alterare lo stato di idratazione del soggetto subito prima della misura: assunzione di cibo e acqua, esercizio fisico intenso, uso di diuretici, uso di alcolici, presenza del ciclo mestruale
- Un piccolo cenno storico: una delle prime applicazioni della BIA è stata a fini militari. Negli anni '70, il Prof. Jan Nyboer utilizzò l’analisi di impedenza per analizzare le variazioni di idratazione a carico dei piloti ad alta quota; grazie all'esperienza conseguita e ai dati raccolti fu prodotto il primo strumento ad uso commerciale.
La BIA trova oggi una vasta applicazione in campo nutrizionale ed è sicura anche per i bambini e le donne in gravidanza; ad esempio permette di valutare la gravità di alcune situazioni come la disidratazione (mancanza di liquidi) o gli edemi (eccesso di liquidi) e consente di analizzare con precisione ciò che succede al nostro corpo nel corso di un cambiamento delle abitudini alimentari, prescindendo dallo sterile numerino letto sul display di una qualunque bilancia.
Molto importante è anche il contributo in ambito sportivo in quanto con la BIA è possibile seguire in modo scientifico il miglioramento del tono muscolare evitando così di sottoporsi ad allenamenti troppo, o troppo poco, intensi.
Ovviamente, affinché la misura sia davvero utile, lo strumento deve essere di indubbia qualità, scientificamente validato e con tutte la caratteristiche di sicurezza che una misura di tipo bioelettrico richiede. Per chi non ha competenza in materia, una semplice indicazione dell’ utilizzo di una strumentazione seria è che l'esame venga eseguito da sdraiati a pancia in su, mentre di solito valutazioni che vengono fatte in posizione ortostatica (in piedi) utilizzano nella maggior parte dei casi strumenti poco validi.


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