Per ringraziare il piccolo Matteo del nuovo lemma… ho pensato ad un biscotto salato tutto petaloso!
Una maestra della scuola primaria Oreste Marchesi di Copparo (Ferrara) racconta che durante un lavoro sugli aggettivi, un suo alunno è ricorso al termine “petaloso” per descrivere un fiore.
La parola è inesistente, ma affascina così tanto la maestra che viene inviata all’Accademia della Crusca per una valutazione.
Ingredienti:300 g farina1 tuorlo80 g olio 80 g acqua6 g sale
In una ciotola versate la farina e al centro l'uovo, il sale, l'olio e l'acqua.Amalgamate gli ingredienti prima con una forchetta, poi con le mani fino ad ottenere un panetto sodo e compatto.
Stendete l'impasto a sfoglia, ma non troppo sottile. Ricavate con una formina dei cerchietti, va bene anche un bicchiere.
Incidete venti raggi senza arrivare al centro, in modo da ottenere una margherita.
Prendete in considerazione quattro petali: pigiate il primo con il terzo e il secondo con il quarto.
Continuate in questo modo fino a terminare tutti i petali, dando vita ad un fiore intrecciato super petaloso.
I miei biscotti salati sono gustosi stuzzichini, ideali per gli aperitivi... o semplicemente da sgranocchiare la sera davanti la televisione...
Per renderli più belli e invitanti potete inserire come pistillo un cubetto di formaggio (io ho messo il galbanino), oppure un pezzetto di salume, un'oliva, una cipollina..
In forno a 180 gradi per 20/25 minuti e sono pronti.
Secondo l'Accademia della Crusca affinchè un termine nuovo venga inserito nel vocabolario è necessario che sia sulla bocca di tutti... quindi stasera: rustici petalosi per tutti!
"Caro Matteo,la parola che hai inventato è una parola ben formata e potrebbe essere usata in italiano così come sono usate parole formate nello stesso modo.Tu hai messo insieme petalo + oso > petaloso = pieno di petali, con tanti petaliAllo stesso modo in italiano ci sono:pelo + oso > peloso = pieno di peli, con tanti pelicoraggio + oso > coraggioso = pieno di coraggio, con tanto coraggio.La tua parola è bella e chiara, ma sai come fa una parola a entrare nel vocabolario? Una parola nuova non entra nel vocabolario quando qualcuno la inventa, anche se è una parola “bella” e utile. Perché entri in un vocabolario, infatti, bisogna che la parola nuova non sia conosciuta e usata solo da chi l’ha inventata, ma che la usino tante persone e che tante persone la capiscano. Se riuscirai a diffondere la tua parola fra tante persone e tante persone in Italia cominceranno a dire e a scrivere “Com’è petaloso questo fiore!” o, come suggerisci tu, “le margherite sono fiori petalosi, mentre i papaveri non sono molto petalosi”, ecco, allora petaloso sarà diventata una parola dell’italiano, perché gli italiani la conoscono e la usano. A quel punto chi compila i dizionari inserirà la nuova parola fra le altre e ne spiegherà il significato.È così che funziona: non sono gli studiosi, quelli che fanno i vocabolari, a decidere quali parole nuove sono belle o brutte, utili o inutili. Quando una parola nuova è sulla bocca di tutti (o di tanti), allora lo studioso capisce che quella parola è diventata una parola come le altre e la mette nel vocabolario..."