
Poi, per fortuna, si cresce e si cambia (sarà un pregio o un difetto?), fatto sta che, ad oggi, So resta un album di Gabriel che riascolto sempre con un piacere - oserei dire... - gustativo. Perché? Ma perché in 9 tracce si trova quanto di più intelligente si sia prodotto negli anni Ottanta in termini di melodia (Red rain), di ritmo (Sledgehammer e Big time), di intimismo lirico "civile" (Don't give up in coppia con Kate Bush), di poesia rock (i testi di That voice again, In your eyes e Mercy street sono riconducibili ad alcune opere di Anne Sexton) e di sperimentalismo sonoro (We do what we’re told (Milgram’s 37) e This is the picture (excellent birds) scritta con Laurie Anderson). Una pietra miliare di un decennio spesso troppo sottovalutato (ma poi, questi Anni Ottanta - con Zappa, King Crimson, David Sylvian, Franco Battiato, Ivano Fossati, Fabrizio De André, Level 42, Iron Maiden... Peter Gabriel - sono così da buttare via?). So è uscito con TV Sorrisi e Canzoni e Il Corriere della Sera lo scorso 20 aprile.