La collaborazione tra Google e Giordania ha portato Street View a Petra e in 30 siti archeologici del Regno, da oggi visitabili virtualmente dal PC di casa.
La Regina Rania accompagna i turisti virtuali in una visita di Petra. Photo credit: Frédéric de Villamil / Foter.com / CC BY-SA
«Che grande giorno per la Giordania e i suoi abitanti! Grazie a Google Street View, oggi possiamo condividere la storia ricca, varia e piena di orgoglio, del nostro Paese con chiunque abbia una connessione a Internet». Con queste parole Sua Maestà la Regina di Giordania, Rania Abdullah, ha presentato al mondo il risultato della collaborazione tra Google e Giordania, che ha permesso la mappatura a 360° di decine di siti acheologici e storici del Regno con l’ausilio della tecnologia “Street View”. Da lunedì 23 novembre è infatti possibile visitare virtualmente, attraverso il PC di casa e una connessione ad Internet, più di 30 siti del Paese, tra cui la famosa cittadina di Petra, capitale dell’antico regno nabateo scolpita a mano nella roccia rossa.
«La gente di tutto il mondo ora ha a disposizione una finestra sul nostro regno magico nel cuore del Medioriente» ha continuato la Regina Rania. Sua è la voce che ci accompagna in un’anteprima della visita alla città di Petra (video sotto), una delle sette meraviglie del mondo moderno, sottratta all’oblio della Storia dall’esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt nel 1812. Il progetto sfrutta una nuova invenzione di Google: lo zaino trekker, che integra una telecamera simile a quella equipaggiata sulle auto per la mappatura stradale ma ha il vantaggio di permettere di raggiungere zone impervie e precluse alle automobili.
Certo, nulla di paragonabile ad una reale visita a Petra (capace di stupire con le sue facciate mozzafiato ricavate dalla viva roccia e con i colori delle gole attraverso cui si accede al sito), ma l’esperimento è promettente e nulla impedisce di estendere il modello ad altri siti in futuro. L’iniziativa arriva un momento di difficoltà per il turismo giordano (che vale il 10% del PIL nazionale) e mira a risollevare il settore: il regno è infatti circondato da Paesi alle prese con conflitti o guerre civili, e questo scoraggia pesantemente sulle visite (-20% turisti europei in un solo anno).
A.S.
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