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Pezzoni e il partito al servizio della società civile, Squerti e la Cgil dimenticata dal Pd, Franco Verdi frena l’entusiasmo

Creato il 29 maggio 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Marco Pezzoni è stato l’ultimo segretario dell’epoca scorsa, quando il partito inglobava tutto, dal sindacato alle associazioni. Oggi i funzionari di partito ormai si contano sulle punta di una mano e in tutta la provincia.

Il risultato è, come ha sostenuto l’ex deputato oggi presidente dell’associazione “Cremonesi nel mondo”, che il partito oggi deve essere ben più aperto: non ha la potenza di prima, ma può mettersi al servizio della società civile e svolgere un lavoro di rete assai ampio. L’esempio indicato da Marco Pezzoni è Como. Si potrà vincere unendo la forza di esperti, tecnici, professionisti, volontariato. Qual è la differenza dalla ventilata petizione pro Corada di cui ieri sera non s’è parlato ma che nel 2009 diede il segno della fine di un’era? La passione, il progetto politico, l’apertura, la vivacità. Stiamo parlando di Cremona? Ma sì.

L’ex deputato ha anche ricordato che si avvicina l’anniversario dei referendum del 12 e 13 giugno che hanno dato la prima scossa, da parte dei cittadini, al governo Berlusconi. Ancor oggi in provincia di Cremona non ci sono risultati conseguenti al referendum. Il successo di Stefania Bonaldi ferma lo strano progetto anti-referendum del presidente della Provincia Salini, cadesse il centrodestra di Perri alle prossime elezioni sarà possibile dare una svolta storica.

Franco Squerti, già segretario dello Spi-Cgil ha chiesto nel suo intervento: “Ma quando il partito parla della Cgil? Il due giugno i pensionati di Cgil, Cisl e Uil hanno sfilato insieme a Roma. Un grande segnale”. Tasto dolente. Come quando Squerti, che nella Cgil ha lavorato anni e anni,  ha fatto notare che non solo i pensionati pagano il prezzo della crisi, ma anche i giovani, che si ritrovano non solo le ritenute in buste paga per sette otto mesi di lavoro annui, bensì anche un aumento di tasse, grazie alle nuove aliquote: 500 o 600 euro che se ne vanno. Dati che fanno venire i brividi.

Agostino Alloni ha ricordato anche l’altra grave emergenza di chi non ha nemmeno lavoro. Più di un terzo dei giovani ne è privo. Non si può che aver voglia di cambiare. E l’unica forza che ha resistito negli anni è proprio il Pd, malgrado i propri errori.

Pierluigi Rotelli, va ancora segnalato, è stato fulminante: “Non siamo stati attenti ai temi ambientali, sui quali siamo molto in ritardo. Il rinnovamento del partito doveva avviarsi nel ’94. Non cogliemmo gli aspetti che la società trasmetteva. E non dobbiamo più rincorrere idee altrui, com’è accaduto a lungo. Spero che il voto delle amministrative comunali sia associato a quello per le regionali. C’è ancora molto da lavorare”. L’ex capogruppo comunale non è solito parlare durante le assemblee cittadine, ma in riunioni più ristrette.

Discussione aperta, schietta, vivace, anche con qualcuno su di giri che ha lasciato l’assemblea per protesta sui temi della viabilità oppure che se l’è presa con le primarie. Un altro ha criticato la segreteria per le poche occasioni di confronto. Daniele Burgazzi ha elencato tutte le convocazioni dell’assemblea cittadina: lunga serie. Forse qualche problema in un circolo o l’altro? Da settembre, all’incirca, partirà la costruzione di un’alternativa avvincente. Due anni di lavoro a Crema per mettere in primo piano un candidato solo, Stefania Bonaldi, sostenuta da nove liste, fra civiche e di partito, un volto che ha prevalso sulle sigle di partito, e ha messo in primo piano il programma con il lavoro dell’Officina aperta alla società civile. E’ quel che ha sottolineato Franco Verdi, che ha aggiunto che “i giovani non ci votano, a Monza, Como e Crema abbiamo vinto anche grazie alle liti monumentali del centrodestra, Parma ha votato contro il Pd…”. Restano al Pd elettori pensosi, che non si lasciano andare all’emozione estemporanea di un voto di protesta, prima alla Lega poi al movimento cinque stelle. Proprio da questi elettori, calmi, riflessivi, però si potrà vincere. Strano per un partito riformista? No, aggiungo, è una questione di stile, ogni movimento ha il suo.

p.z.

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