“Jennifer ha qualche milione di amici. Adesso avrà bisogno di tutti loro per trovare l'assassino.”
“Vi farà venire la pelle d'oca.”
“Da Dario Argento il maestro del terrore”
“Il male è vivo e può uccidere.”
“Una nuova generazione di terrore.”
“A nightmare ALIVE!”
Dalle Tagline americane del film.
“Phenomena” è sempre stato uno dei film di Argento a cui mi sono sentito maggiormente legato e che mi ha ispirato per dedicare un'attenzione preminente al suo lavoro. “Phenomena”, per me è come “Profondo Rosso”, l'unica differenza con “Profondo Rosso”, è che semplicemente l'ho visto ancora più volte, probabilmente. Ma ogni volta che mi è capitato di rivedere “Phenomena”, come di recente nel nuovo DVD “definitive” della Arrow U.K., mi sono dovuto fermare a pensare come sia mai stato possibile che almeno all'epoca fosse stato accolto così negativamente dalla maggior parte dei recensori, almeno quelli attenti all'opera argentiana si capisce, gli altri sono sempre stati ostili e riottosi a prescindere. Così, ho sempre pensato di averne abbastanza, e ogni volta che ho scritto qualcosa al riguardo di questo film cardine della filmografia di Argento mi sono sempre speso per restituire e cercare di conferirgli effettivamente quello che gli spetta, e cioè che il successivo “Opera” ('87) a parte, potrebbe essere l'ultimo film "classico" di Argento, e comunque il penultimo dei suoi film davvero riusciti. Dopo averlo finalmente rivisto due volte a breve distanza nel 2011, non posso che essere d'accordo con l'abusata definizione che sia davvero un classico. A seguito dello sconclusionato e aberrante “La Terza madre” ('07) rivedere “Phenomena”, e ovviamente “Profondo Rosso” è andare verso una scioccante ri-scoperta e “recherce” di ciò che un film fantastico è e dovrebbe essere – ma anche e non solo come sia la classica “ultima goccia” per far traboccare il vaso nel riuscire a mostrarci quanto lontano possa ormai essere quello che era un regista straordinario, avvitatosi dagli anni novanta in una incredibile e inarrestabile spirale verso il basso. Sinceramente, però, non si può essere così impietosi verso quella che è stata la rovinosa caduta artistica di Argento, proprio se rivediamo ciò che ha fatto e ha dato in passato, che però sembra quasi volutamente e scientificamente sputtanare con ciò che sta commettendo attualmente.
I registi però spesso invecchiano e riducono i loro interessi se non a quelli meramente e eminentemente economici e commerciali, mentre i fan però non possono che continuare a sedersi da spettatori naturalmente senza lo stesso livello di “disincanto” e cinico menefreghismo mercantile che certi registi come Argento evidentemente attraversano. Non esiste un "giusto" o "sbagliato" nel cinema, di opinione e di espressione e solo questi registi come Argento, Carpenter, etc erano passati con le loro carriere e i loro interessi, i loro temi, e la loro “poetica” nel vedere e restituirci le cose del loro mondo, indenni al volgere di un decennio infame come gli anni novanta, Carpenter è riuscito a rimanere lo stesso e a non deludere, fornendo nuovi stimoli e nuovo interesse, Argento evidentemente e clamorosamente, no; l'industria cinematografica italiana, inoltre, non è quella di una volta negli anni settanta e ottanta. Questo non scusa certamente tutti i raffazzonati, sciatti, cialtroni e ridicolmente disonesti, film di Argento da “La Sindrome di Stendhal” ('06) in poi, ma è vero che sono ridicoli anche i fans che sentono ancora bisogno di aspettare un nuovo film di Argento che possa soddisfargli seguendo gli standard di “Profondo rosso”, o “Suspiria” e “Inferno” di Argento, dato che rispetto a quando l'uomo Argento ha fatto questi film probabilmente non è neanche più la stessa persona, – adesso sta quasi certamente solo cercando di trovare una nuova direzione per poter continuare a guadagnare molti soldi, data poi la leggendaria avidità e rapacità di cui da sempre si vocifera, di sua figlia Asia e della Nicolodi, non certo quindi per cercare né tanto meno trovare nuove strade, per impiegare il suo genio ormai completamente involutosi e spentosi.
“Phenomena” è probabilmente vero che rappresentò per molti aspetti il primo passo verso una "modernizzazione", del suo stile come regista. Questo può o non può essere considerato l'inizio della sua "caduta" in alcuni ambienti, ma “Phenomena” nel suo insieme non può essere visto assolutamente come un fallimento, per tutti gli appassionati del cinema italiano -e non solo di genere- questo è probabilmente l'ultimo viaggio da sogno nel mondo del macabro da parte del cinema di Argento.
“Inferno”, anche se non è a mio parere un film superiore a “Phenomena”, è ancora ammantato di quel sapore classico argentiano per quanto concerne l'umore, l'atmosfera e l'illuminazione. “Phenomena” è tuttavia, a differenza di un film come “Inferno”, un film che sembra svolgersi in un mondo meno surreale per quanto riguarda ad esempio i colori, ma che è invece come “Tenebre” immerso in abbacinanti bianchi luminosi, rossi vibranti o blu inebrianti, ovvero la gamma cromatica del post moderno cinematografico anni '80. Proprio con “Tenebre”, il film realizzato prima di “Phenomena”, ha avuto inizio questo sottile cambiamento verso ambienti un po' più realistici. C'è ancora un sacco di quel marcato gore che ha determinato lo stile del suo film precedente, e in modo affascinante visivamente - ma con località turistiche e paesaggistiche riprese in maniera inconsueta e inquietante durante il giorno o dopo il tramonto, come nello splendido indimenticabile inizio del film, e con un po' (sempre e solo in modo marcato) di gore in ambientazioni e luoghi notturni molto isolati e spaventosi, che non fanno che discostarsi di molto dalle ambientazioni di “L'Uccello dalle piume di cristallo” o di “Profondo Rosso”, e mi sento di poter affermare che lo stato d'animo personale di Argento anche per vari accadimenti suoi di vita in quel periodo, è riversato innegabilmente nei suoi film, e ha iniziato a cambiare un po' il suo stile e la sua visione delle cose, proprio a quel punto.
Si sente, e non potrei essere io a inventarmelo - che c'è e avviene un cambiamento costante nei film di Argento tra “Tenebre” e “Phenomena”, per poi culminare in “Opera” (un film che ho come molti veramente amato, per cui a prescindere tutto ciò che è venuto dopo ben difficilmente poteva essere allo stesso livello). Da dove proviene questo cambiamento? Non posso dire davvero con certezza, pur conoscendo fino ad un certo punto l'uomo Argento, ma i cambiamenti nella cultura del periodo e la profondissima trasformazione in atto nel cinema italiano degli anni'80 è più che probabile che abbiano giocato un elemento decisivo nel provocarlo (cosa a cui arriveremo tra poco). Non riesco a immaginare altresì ragioni economiche, “Phenomena” considerando il budget piuttosto consistente di quasi 2 miliardi di lire nel 1985 - che erano un sacco di soldi per una produzione italiana. Registi come Enzo G. Castellari stavano lavorando con "grandi" bilanci quando avevano a disposizione 500 milioni. Non sono esattamente i 4 miliardi che Cecchi Gori li trovò a sua disposizione qualche anno più tardi per Opera, ma nel 1984/'85 erano comunque un budget consistente. Neppure io saprei spiegare in poche parole le ragioni e i motivi per cui dopo simili film ci sia potuta essere una caduta così verticale del suo lavoro, e neppure le troupe utilizzate sono state così diverse dai suoi film precedenti o qualcosa di simile, considerando che Argento ha sempre lavorato con una troupe molto assortita ma anche composita, per tutti i suoi vari film. Io semplicemente credo che tra lo smottamento culturale negli anni Ottanta e l'avvento di un cinema americano fortemente incentrato su nuovi effetti speciali, abbiano indotto Argento tutti questi fattori concomitanti a rendere l'atmosfera dei suoi film un po' più “grintosa” e “giovanile”, a cominciare dall'utilizzo delle musiche e dalla scelta dei brani e dei gruppi musicali di richiamo commerciale. “Phenomena” è certamente ancora un film visivamente stupendo, non fraintendetemi, ma a mio parere è stato con questo film che Argento ha iniziato l'innalzamento di un livello di gore e di horror splatter molto più elevato che nei suoi precedenti film, come nel terrificante e ben congegnato finale nella vasca con i cadaveri pullulanti di vermi sarcofaghi, e di effetti visivi e di uno stile, differenti. Con detto tutto ciò, questo è ancora un Argento classico e visivamente impressionante, pur se a sé stante. Il film è dotato di un lavoro tecnicamente sorprendente di splendide riprese e piani sequenza con la gru e fluide carrellate, (già nello splendido inizio, è da rimarcare; con il piano sequenza sopra gli alberi della foresta nera mossi dal vento di un temporale in arrivo, sottolineati dalla meravigliosa “In the Valley” di Bill Wyman, e poi dall'inseguimento in soggettiva dell'assassino realizzato con la Steadycam, alla giovane turista danese (Fiore Argento, la figlia della prima moglie di A.) nelle grotte fino alla cascata. Già in questa poderosa sequenza iniziale si riconosce ancora e subito l'Argento che conosciamo e amiamo. Questo perché è stato un cineasta geniale, è lo è stato davvero.
Argento riesce con questo incipit, uno dei più magistrali e di mestiere della sua intera filmografia a calarci in una potente atmosfera da sogno come da fiaba nera alla fratelli Grimm, e per quanto riguarda l'ambientazione svizzera e il whodunit della trama d'indagine gialla e poliziesca, anche alle trame d'atmosfera del grande Durenmatt, ambientate in questi villaggi di montagna come quelli che si intravedono nel film. Chi conferisce uno stile e una marcia in più al film è assolutamente la splendida eroina Jennifer Connelly (che fu l'elemento vincente e assolutamente indimenticabile del film, scelta da Argento dopo la folgorazione ad averla vista nel ruolo di Elizabeth McGovern ragazzina in “C'era una volta in America” [Once Upon a Time in America] ['84] di Sergio Leone, e diventata come già si poteva non vedere altrimenti, affermatissima attrice hollywoodiana, arrivata a vincere un Oscar come Miglior Attrice Protagonista per “A Beautiful Mind” ['04] di Ron Howard) sonnambula che ha questi ossessionanti incubi mentre si aggira nelle sue deambulazioni notturne, finanche nella lugubre ma stupenda foresta nera, fino ad imbattersi nell'assassino e a fornire lo scuro e cupo quadro di soluzione dei delitti. La scenografia risulta spettacolare e, in particolare nella metà finale del film in cui la nostra eroina si ritrova in una zona di tunnel sotterranei. Il culmine, che se avete mai letto abbastanza su questo film saprete che anche tra i molti esegeti della filmografia argentiana, come dai critici, abbia impensabili vette di disapprovazione - ma non sentirete mai nessuno che possa affermare che non sia niente di meno che memorabile, tant'è che è stato anche numerose volte copiato e ri-citato. Mi limito a esprimermi e dire che spesso i migliori finali dei film di Argento sono una mazzata di ferro in primis per i sensi razionali dello spettatore, quindi non mi potevo aspettare la prima volta che vidi “Phenomena” che questo potesse offrire ancora di più. Eppure “Phenomena” ha dei momenti verso la fine che proprio non perdonano, e richiedono un pubblico che sappia resistere oltre, tra tutto il caos della follia di Mrs.Bruckner/Daria Nicolodi nella migliore interpretazione della sua carriera, e l'orrore vero della necrofilia e di varie altre parafilie che si possono forse benissimo prendere, se si è generato un figlio frutto dello stupro dei peggiori sadici maniaci schizofrenici internati nei sotterranei di un manicomio (come Freddy Krueger nella storia narrata nel praticamente coevo “Nightmare-Dal profondo della notte” [Nightmare on Elm Street] ['84] di Wes Craven, è dibattuto da anni fra gli appassionati chi abbia copiato chi, e come); e qui chi ha visto il film sa benissimo di cosa parlo, Argento offre un assortimento di immagini assolutamente bizzarre e inquietanti che creano un'altra pagina brillante nella sua filmografia. In particolare mi piace tantissimo proprio la citatissima e su menzionata sequenza di Jennifer Connelly che si agita in preda alla repulsione e ad un indicibile orrore e ribrezzo, nella vasca di pezzi di cadaveri e ossa, teste, liquami e vermi, sangue e insetti, negli ultimi trenta minuti. Questa sequenza segna proprio una delle cose più disgustose mai viste in un film di Argento - e in qualche modo avevano Jennifer Connelly là dentro, anche se si trattava solo di chicchi di riso per rifare le schifosissime larve sarcofaghe, e mi pare di caramello, amarena o qualcosa del genere e cioccolata per rifare il colore marrone brunito-rossiccio della melma di liquami cadaverici, ma comunque sottoporre una tale splendida luminosa grazia e bellezza come quella della Connelly a tale prova e situazione, è da fare quasi il paio con l'orribile supplizio da parte di un dobermann insopportabilmente intelligente e poi dell'assassino, da parte della malcapitatissima, bellissima Lara Wendel nel precedente “Tenebre”. La Connelly ancora oggi ricorda con angoscia la partecipazione a questa scena dal climax assolutamente folle.
Il film però, nel suo complesso, sembra incarnare una visione più "realistica" anche se sempre da incubo, per Argento, e penso che per molti versi egli ha cercato visto anche il grande successo commerciale e internazionale del film (per lui l'ultimo, di queste proporzioni) di replicarlo per tutto il resto della sua carriera, da questo punto. “Phenomena”, uscito all'inizio del 1985 come sempre accadeva per i suoi film perchè era un periodo che gli aveva sempre portato bene in termini d'incassi, ha trainato di lì a poco anche l'ottima affermazione commerciale di un'altra famosa produzione di Argento e anche da lui co-scritta (ma diretta da Lamberto Bava) ovvero il famoso “Demoni” (Demons) ('85) che riprende con successo pure dalla colonna sonora di “Phenomena”.
L'utilizzo dell'heavy metal nell'horror italiano, per il quale eppure Argento venne fortemente criticato proprio per “Phenomena” quando, la colonna sonora (dal grande successo di vendite per la Cinevox, la prima di un film di Argento ad essere stampata oltre che sulle canoniche musicassette e LP, anche su CD) di “Phenomena” è una delle più omogenee nella sua eterogeneità, tra sonorità di arpa di alcuni bellissimi brani di Claudio Simonetti e i forti clangori metallici di brani dei Motorhead o degli Iron Maiden a sottolineare altre scene d'azione.
Allora, come si fa a commentare negativamente un film come questo? Avrà i suoi difetti, e probabilmente ho già speso troppo tempo, troppe parole e troppo a lungo, per come già detto una quantità di tempo, a discutere di certi punti, ma il pubblico probabilmente dovrebbe sapere riconoscere queste cose prima del tempo, visto che la critica italiana ha sempre e immancabilmente dimostrato di non saperlo fare, se non con immancabili e spesso anche costrette vergognose, imbarazzanti conversioni dei suoi affrettati e costernanti giudizi, all'immancabile prova e giudizio del tempo.
I colori del film meritano un cenno finale, sono strutturati in una fotografia dai toni meno brillanti del solito per un film di Argento, ma piuttosto, molto più luminosa - e il risultato è altrettanto artistico e unicamente personale. I movimenti e la coreografia espressa dalla cinepresa è incredibile ed è proprio lì che risiede e si esprime il meglio di Argento e del film. Un cenno immancabile alla prova di Donald Pleasence nella parte del Professor John McGregor con il suo perfetto accento scozzese, almeno nella versione in inglese in cui parla con la sua vera voce, offre come al solito un'interpretazione convincente e professionale, tant'è che Argento ha sempre detto di considerarlo il migliore attore straniero con cui abbia mai lavorato. “Phenomena” è definitivamente un grande film, assolutamente affascinante e visivamente entusiasmante da guardare, ma non potrà casomai essere per tutti per l'alto livello grafico di cruda violenza e di particolari orrorifici, disgustosi e raccapriccianti. Per tutti gli altri però, “Phenomena” è sicuramente quel che si può dire una manna dal cielo.
La versione uscita in DVD uscita nel 2004 dalla Legacy Entertainment, Inc. (LDVD 9040), con il titolo "Creepers", indica una durata di circa 110 min. Tuttavia, la versione in DVD è la versione fortemente modificata di 82 minuti, pan & scan, e con certe parole di dialogo fuori sincrono.
La versione originale, che come tutti i film di Argento è quella uscita in Italia e in altre parti d'Europa, comprende una serie di scene lasciate fuori dalla versione americana, in gran parte di dialogo chiave, tra cui:
- Jennifer racconta alla sua compagna di stanza come sua madre lasciò la famiglia per andarsene con il suo amante a Natale, quando lei aveva otto anni;
- Jennifer mangia omogeneizzati per bambini non essendoci niente di meglio, spiegando alla compagna che lei è vegetariana;
- John McGregor presenta un suo libro sulla comunicazione tra gli insetti e spiega come gli insetti possono essere usati per risolvere alcuni misteriosi crimini.
- Nella televisione di Sophie si vedono Andi Sex Gang mentre eseguono “Ready to Die”.
- “Locomotive” dei Motorhead continua a suonare in sottofondo durante la scena in cui l'ispettore Geiger visita i sotterranei del manicomio;
- "Flash of the Blade" degli Iron Maiden continua a suonare mentre Diezla Sulzer è inseguita dal killer in una sequenza di suspense tagliata dalla versione USA;
- Morris Shapiro nella versione per gli Stati Uniti è liquidato come un personaggio clichè, qui ci viene detto da Jennifer che è con la sua famiglia per la Pasqua.
- Jennifer è sottoposta ad un elettroencefalogramma dopo il suo primo attacco di sonnambulismo.
In aggiunta a quanto sopra, alcune scene cruente presenti nella versione originale italiana sono state rimosse dall'uscita negli Stati Uniti:
- le forbici che accoltellato la mano della ragazza durante il primo attacco;
- L'ispettore Geiger che si deve spezzare un pollice per sfilarsi la manetta dalla mano;
- Il taglio della testa di Morris Shapiro e la scena con la testa mozzata mangiata dai vermi.
I tagli già elencati si applicano alla versione USA e UK, che di solito è intitolata "Creepers". Questi tagli ammontano a circa 28 minuti. Inoltre, la censura del Regno Unito ha rimosso 6 secondi di violenza con il rasoio su Daria Nicolodi dallo scimpanzè, e 17 secondi dall'uscita video (che ha la suddetta scena ancora più corta). La Platinum 2000 Media ha fatto uscire un'edizione in DVD (come "Phenomena"), in cui ha reintegrato i tagli compiuti dalla BBFC e presentato il film nella sua versione originale completa.
Una recente uscita in DVD negli Stati Uniti da parte della Anchor Bay, sotto il titolo originale "Phenomena", ripristina tutti i tagli di cui sopra ed è quasi la stessa della versione integrale italiana integrale: tuttavia in questa versione mancano due scene:
- La scena in autobus, dove la vecchia chiede a Jennifer di chiudere la finestra sul bus.
- La scena in cui la signora Bruckner dice a Jennifer che non le è consentito di usare il suo telefono per chiamare l'Avv. Shapiro.
Le scene non incluse nella versione Anchor Bay in DVD di “Phenomena” sarebbero state omesse perché così sarebbe stato richiesto da Argento.
La versione integrale è stato fatta uscire nel Regno Unito nel 2000 con il titolo originale “Phenomena”. La versione tagliata è intitolata “Creepers”, anche se la versione originale australiana (intitolata "Creepers") è in realtà la stessa del "Director's cut”'americano (dal titolo "Phenomena").
Esiste una versione DVD di 116 minuti di “Phenomena” una volta disponibile dalla tedesca Dragon Entertainment che ha scene non presenti nella release Anchor Bay in DVD. Alcune di queste scene aggiuntive sono disponibili solo con l'audio italiano. La qualità dell'immagine e del suono si dice di non essere buona come quella dell'edizione Anchor Bay.
La versione dell'Anchor Bay contiene anche alcuni piccoli tagli durante le seguenti scene:
- La lotta in bagno tra Jennifer e Daria Nicolodi è stato tagliata.
- Qualche fotogramma di inquadrature dalla finestra di ispezione nel seminterrato con Daria Nicolodi sono stati rimossi.
- I titoli di coda mancano di altri 10 secondi di musica.
- Il video-tedesco dell'antica versione di PRIMA VISIONE è stato tagliato in molti punti per ridurre la violenza. Il film venne girato in inglese e doppiato in italiano.
La colonna sonora di “Phenomena” è stata distribuita su CD nel 1987 dalla storica Cinevox Record e comprende in totale 12 tracce, tra cui musiche composte da:
- Claudio Simonetti (N.1 "Phenomena") - Sample
- Iron Maiden (N.2 "Flash of the blade")
- Goblin (N.6 "The wind", N.8 "Sleepwalking")
- Bill Wyman (N.7 "Valley")
- Motorhead (N.9 "Locomotive")
- Andi Sex Gang ("You Don't Know Me", "The Naked and the Dead")
Curiosità da Wiki
- Le riprese sono state effettuate tra l'agosto e l'ottobre 1984. Tre le location: Elios Studios (Roma), Schwagalp (Svizzera), Thurfälle in Unterwasser (Zurigo).
- La prima vittima è interpretata da Fiore Argento, la figlia maggiore del regista.
- Il figlio deforme di Frau Brückner è interpretato dall'attore napoletano Davide Marotta, per il quale il costumista Sergio Stivaletti ha curato la maschera e il trucco, ispirandosi, secondo quanto affermato da lui stesso, alla sindrome di Patau, rara e orribile malattia genetica (evidente è a tal proposito l'influenza del body horror).
- Per il film sono stati utilizzati 40 milioni di insetti appositamente allevati. Per l'inquadratura in cui assalgono il collegio, Stivaletti ha però usato una specie di acquario in cui ha versato caffè macinato, che nel cadere lentamente, e davanti allo sfondo del collegio, ha simulato l'aspetto dello sciame.
- Il gruppo Symphonic Metal “Rhapsody of Fire” ha basato la canzone “Queen Of The Dark” Horizons (dall'EP “Rain of a Thousand Flames”) sul tema principale del film.
- “Phenomena” è il film preferito di Argento.
- Molti critici ritengono che questo film si focalizzi principalmente sul tema della diversità: una ragazza che ha il potere di comunicare telepaticamente con gli insetti, una donna, l'assassina, che ha un passato in manicomio e si ritrova ad essere in preda alla più feroce follia, un fanciullo orribile e deforme, immerso nella solitudine e privo di una figura paterna, un entomologo che, a causa di un incidente stradale, si ritrova paraplegico su una sedia a rotelle, a condurre insolite ricerche sugli insetti per le quali è additato come folle. Tutto questo sembra marciare in un'unica direzione: Argento intende affrontare la diversità, senza bollarla come maligna ma al contrario cercando di mostrare tutte le sfaccettature, positive e negative, di ciò che è chiamato 'diverso'.
- Nel 2001 stava per venir prodotto un sequel, ma poi fu annullato perché Argento era in contratto con la Medusa film.
Altre Curiosità
- La maggior parte degli italiani e di altri non-attori di lingua inglese / attrici in realtà soprannominato la propria voce in inglese per gli USA e la distribuzione nel Regno Unito.
- Un sequel di “Phenomena” stava per entrare in produzione nel 2001 ma fortunatamente è stato annullato a causa di un contratto di Dario Argento con Medusa.
- Le larve sono state create mettendo vermiculite in acqua con l'aggiunta di cioccolato liquido e essenza di menta.
- Dario Argento ha dichiarato che la sua idea per il look del bambino assassino veniva dall'aver visto insieme al creatore degli effetti di make up Sergio Stivaletti un libro, con raffigurante delle foto della reale sindrome genetica Patau, che causa una grave deformazione del viso. Per questo motivo, Argento chiamò Patau il bambino, anche se il suo nome non viene mai nominato nel corso del film.
- Dario argento ha citato spesso questo film come il suo favorito tra le sue opere.
- Lo scimpanzé addestrato che era tanto affezionato a Inga, ad un certo punto durante la riprese fuggì nei boschi. Dopo alcune ore di ricerche è stata ritrovato ed è tornato sul set.
- Marchio registico di Dario Argento: la vittima di un omicidio crash sfonda il vetro di unaa finestra.
- Il ruolo del raccapricciante Patua Bruckner era interpretato da un nano di 26 anni sotto una maschera di pesante lattice creta da Sergio Stivaletti. Il nano era Davide Marotta, famoso negli anni '80 per la demenziale pubblicità del “ciripiripì, Kodak!”.
- Jennifer Connelly ha detto in un'intervista di essere stata morsa dallo scimpanzé proprio alla fine questo film. Durante le riprese della scena in riva al lago lo scimpanzé girava intorno e Argento, non volendo lo scimpanzè nascosto dietro di lei, chiese alla Connelly di mettere la mano sul l'animale per impedirgli di girare. Ha parte del suo dito morso fuori dagli scimpanzé nella scena finale al termine del film. Jennifer venne poi portata in ospedale dove il dito che era stato morso e mezzo staccato venne nuovamente riattaccato.
- Il film è stato ispirato a Dario Argento, dopo aver appreso che gli insetti sono a volte utilizzati nel corso delle indagini per omicidio.
- La storia di sua madre che la abbandonò come la racconta Jennifer era una vera storia d'infanzia di Dario Argento.
Robydick:
Super frameshow con il brano di Simonetti dalla o.s.t.