![Philomena, film di una madre coraggio Philomena, film di una madre coraggio](http://m2.paperblog.com/i/241/2411417/philomena-film-di-una-madre-coraggio-L-kSb0lL.jpeg)
Per Philomena, la separazione dal piccolo Anthony -partorito anche con una certa fatica, podalico e senza anestetici- è uno strappo mai rimarginato. Nonostante siano trascorse decine di anni, non demorde nella ricerca e non si dà pace pur di scoprire un briciolo di quel passato accuratamente sotterrato dal tempo...e non solo.
La situazione è destinata a cambiare rapidamente con l'aiuto del giornalista Martin Sixsmith. L'uomo ha appena perso il suo lavoro come consulente governativo del partito Laburista per Tony Blair e vorrebbe iniziare a scrivere un libro sulla storia della Russia. I suoi piani vengono totalmente scombinati dalla confessione improvvisa di Philomena alla figlia, che non ha mai saputo di questo fratello perso cinquant'anni prima. La ragazza incontra Martin ad una festa e cerca di farlo interessare al caso. Sulle prime egli si dimostra poco collaborativo; poi si lascia trascinare e si dimostra un ausilio indispensabile.
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Giungono in convento, ma le suore si sono sbarazzate dei documenti, che a detta loro sono andati "distrutti in un incendio" e non sono intenzionate a fornire informazioni. Martin però, tramite una "soffiata" scopre che i bambini da lì venivano venduti a ingenti famiglie statunitensi; così insieme a Philomena si reca lì.E qui mi fermo. Vorrei evitare di rivelare troppo; devo ammettere che ciò che seguirà non sarà ad ogni modo facile da digerire.Al di là della storia, è come se si scontrassero due personalità completamente differenti. È un tratto del film che sarà sempre in rilievo e ne aumenterà l'intensità. Martin è colto, dalla mente molto intuitiva, rapida. Dal lato umano, è un individuo sospettoso, guidato da un certo scetticismo e ateo; Philomena fa da perfetto contrappeso: si dedica a romanzetti da poco e inciampa in strafalcioni di varia natura, è una donna semplice e ingenua che, nonostante le ingiustizie subite conserva intatta la sua fede. Insieme costituiscono un perfetto ossimoro, eppure sono capaci d'instaurare un dialogo costruttivo sul senso ultimo della fede e della sua reale direzione. Entrambi con la loro sensibilità sanno venirsi incontro, seppur il "conflitto" non avrà una vera risoluzione.
Per l'uno certi errori non meritano perdono e screditano la fede stessa; per l'altra gli scempi non provengono da Dio, seppur commessi dal clero.
L'ultima parola viene concessa allo spettatore: d'altronde, ognuno ha una testa per pensare, per decidere da quale punto di vista osservare l'accaduto.
Oltre la morale, si è aperto il dibattito sulle adozioni forzate: molte donne stanno ancora cercando i loro bambini perduti e viceversa.
Difficilmente dimenticherete una narrazione che si attacca così profondamente alle radici del più importante legame: quello madre/figlio, che è fortemente ancorato ad ognuno di noi.
*Ovviamente non intendo fare discriminazione; era semplicemente la papera più eclatante della signora.