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Phobos, un’arma non convenzionale?

Creato il 04 gennaio 2012 da Tnepd

Phobos, un’arma non convenzionale?

L’umanità, quella occidentalizzata, è profondamente sporcacciona.  E’ sufficiente andare in qualsiasi città da nord a sud del globo per vedere il livello di immondizie sulla quale galleggia la cultura occidentale per rendersi conto del livello della qualità della cultura. Vale la stessa cosa anche per l’oriente, tutto occidentalizzato.

Questo per introdurre un fatto che da mesi è in rete, ma che solo ora appare alla ribalta anche “ufficialmente“. Si tratta dei pezzi di un satellite il Phobos-Grunt che stando alle notizie rilevate dovrebbe precipitare sulla terra il 15 gennaio. Il pericolo, secondo quanto riportato, è dovuto al fatto che le sue dimensioni potrebbero impedire al satellite di disintegrarsi completamente a contatto con l’atmosfera e precipitare quindi su zone abitate. Questa la notizia ufficiale.

Per contro questo satellite dopo il suo lancio del 9 novembre del 2011 non accese i suoi razzi e fu lasciato in orbita di basso livello anche dopo i vari tentativi dell’agenzia spaziale europea (ESA) di ripristinare l’accensione dei motori. Il pericolo atteso non pare però essere rappresentato dalle dimensioni che sebbene ragguardevoli non dovrebbero preoccupare, quanto piuttosto dalla considerevole quantità di alcune sostanze utilizzate come combustibile. Stiamo parlando dell’idrazinae del tetrossido di azoto sostanze altamente tossiche, cancerogene e estremamente pericolose per la salute. La quantità contenuta nel satellite fuori controllo è pari a 7,5 tonnellate!!!!
Per una comparazione si veda che la quantità a bordo del satellite spia americano USA-193 abbattuto dagli americani prima che rientrasse nell’atmosfera era circa 20 volte inferiore.

Quelli che appaiono quasi una spy-story sono alcuni fatti denunciati dalle autorità russe sull’interferenza dei controlli satellitari. Sembrerebbe che il controllo del satellite sia venuto meno a causa di alcune interferenze provenienti da fonte elettromagnetica terrestre. L’autore di questa dichiarazione è il Generale Nikoly Rodinov, il quale accusa gli Stati Uniti di aver utilizzato il sistema ad alta frequenza in Alaska l’HAARP per impedire che la sonda potesse proseguire il suo viaggio verso Marte. Per contro gli Usa, dalla voce Craig Selcher, affermano che la potenza erogata dalle antenne della base Haarp avrebbero potuto accendere al massimo delle lampadine da 60watt ad una distanza di 21 metri e non certamente interferire con un satellite a 400 km di distanza dalla terra che potrebbe al massimo aver percepito un’interferenza di 1,03 milliwatt.

La questione è che questi satelliti, secondo quanto risposto dal generale russo, operano nella strumentazione di bordo proprio in milliwatts, fatto questo necessario per conservare le energie date le lunghe distanze che devono percorrere.

A parte queste diatribe, l’aspetto più oscuro della questione è la quantità altissima di sostanze tossiche. Nel caso infatti vi fosse l’esplosione del satellite al rientro nell’atmosfera ed avvenisse ad una quota di 10/15.000 metri d’altezza, l’area interessata potrebbe coprire una superficie di 1.000 km, quanto basta per avvelenare una zona pari a New York o dieci volte l’area di Parigi.
Se dovesse accadere l’irreparabile ci sarebbe una catastrofe di immane portata e nessuno sembra, per ora, sapere dove e quando potrebbe cadere.

Però, vista da un certo punto di vista e considerate le affermazioni del generale russo sulla manomissione dei computer di bordo che ha portato alla messa fuori uso dei motori propulsori, la prima cosa che viene a mente è che gli Usa abbiano avuto la possibilità di agire su questo satellite determinandone il suo malfunzionamento, ma a che scopo? La risposta sta semplicemente sulla possibilità di innescare il casus belli contro l’Iran, nemico mortale di Israele e della strategia geopolitica degli Usa.

Quello che appare strano, secondo il comunicato di Popovkin, sono le dichiarazioni Usa subito dopo quelle che egli stesso aveva fatto sulla perdita del satellite. Gli Usa infatti avrebbero dato le esatte coordinate del rientro del satellite indicandone non solo l’ora esatta (2,22 a.m. ora di Mosca, le 22,20 GMT), la data esatta (14 gennaio 2012) ed il luogo d’impatto compreso tra 30,7° Nord e 62,3° Est in una zona compresa nel sud ovest dell’Afghanistan vicino alla città di Mirabad vicino al confine iraniano. Queste dichiarazioni sembrano quindi molto strane se non per il fatto che un satellite completamente fuori controllo, che deve ancora rientrare nell’atmosfera, senza nessun comando da terra, si possa invece prevedere, luogo, data e coordinate.
A conferma di questo anche le dichiarazioni del Dr. Heiner Klinkrad, considerato l’esperto mondiale del settore dei satelliti spazzatura presso l’ESA,  affermano che è impossibile a priori sapere con esattezza dove un oggetto possa cadere.

Il motivo pare quindi quello di portare allo scoperto le strutture militari radar di ascolto e disturbo iraniane vicino al confine afgano distruggendole, in preparazione di un attacco globale contro l’Iran. Si ricordi infatti che qualche settimana fa gli iraniani catturarono uno delle armi segrete americane (il Drone Stealth invisibile per i ciechi!) tramite l’uso di alcune apparecchiature elettroniche di fabbricazione sovietica che, guarda caso, sono poste proprio sul confine ovest e sud del paese.


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