Physalis peruviana, questa bella pianta perenne, riconoscibile dal frutto, che ricorda una piccola lanterna di color arancione, era coltivata migliaia di anni fa dalle popolazioni dell’America del sud. Era considerata un ottimo cibo nutriente ed utilizzata contro la febbre, la tosse, problemi agli occhi ed alle orecchie.
Pur essendo una pianta delle alte quote, nel XVIII secolo venne importata in Sud Africa, si adattò benissimo e da qui cominciò a diffondersi.
Della pianta, che essendo una solanacea, può contenere sostanze tossiche, si utilizza solo il frutto e sempre per lo stesso motivo, va consumato quando è ben maturo.
Il frutto, chiamato anche bacca inca, uciuva, baccaoro, bacca del capo, è custodito all’interno di petali che sembrano di carta e somigliano ad un lampioncino, ha un gusto agrodolce simile a quello di pomodoro/ananas con aggiunta di vaniglia.
Attualmente in commercio possiamo trovare i frutti essiccati.
Il frutto della Physalis peruviana è molto utilizzato in Oriente dove viene consumato abitualmente come un qualsiasi altro frutto e nella preparazioni di dolci e marmellate.
Da noi è utilizzato principalmente in pasticceria.
L’alchechengi è ricco di antiossidanti, bioflavonoidi, vit.C, A, B, P, fosforo, ferro, proteine, melatonina e pectina.
Perché utilizzarlo:
Essendo ricco a in pectina, può essere utilizzato per regolarizzare le funzioni intestinali.
Può favorire la diuresi e l’eliminazione degli acidi urici.
Anche come antireumatico ed antiossidante.
Dosi:
Adulti 1 /2 due cucchiai al giorno.
Bimbi 1 cucchiaio al giorno.
Articoli correlati: