Piacere! Io sono un water I° Capitolo.

Da Gattolona1964

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Fabiana Schianchi

Tutti i diritti riservati

Facciamo conoscenza con il water.(Esiste dalla notte dei tempi ma noi non ce n’eravamo mai accorti!)

1. Signore e Signori:vi presento il water.(Certo che ne ho impiegato di tempo per decidermi a parlarvene!Volevo forse tenere tutto questo po’ po’ di sapere tutto per me?)

Ci voleva una delle mie innumerevoli, lunghissime e oramai pluri quotidiane sedute per arrivare a studiarlo ed osservarlo con occhio non prevenuto. Ho capito ed era ora, che non è solo un mezzo di evacuazione per guerre intestine, ma è tutto ciò che la mente umana può captare.Questa interminabile seduta di gabinetto, mi è servita per conoscerlo, capirlo, amarlo e rispettarlo finché morte non ci separi.Mi accorgo solo ora, in età matura, che esso non serve per depositarvi concime per giardini e campi, oppure vuotare la pentola con il minestrone rimasto la sera prima. Ho appurato che non accoglie solo i resti di un piatto di cacciucco alla livornese o la sfoglia rimasta delle lasagne di mia suocera.Non abbiamo ancora capito che un water non è un bidone della spazzatura; esso non serve come contenitore per la plastica o altre porcherie che noi esseri umani gli facciamo ingurgitare in quantità industriali. Però, con buona volontà e avvertendolo per tempo, ci possiamo ragionare su. Se lo prendiamo con le maniere dure sono disastri, se invece ce lo facciamo amico e ne parliamo con lui con molta calma e a tavolino, forse un po’ si concede.Stando a contatto buona parte della mia giornata con lui, mi sono identificata quasi completamente con questo oggetto all’apparenza banale e scontato. Siamo entrati in una grossa empatia e solo così facendo ho potuto scoprire che intorno al water ruota il mondo intero.Egli (trattandosi per me di un essere umano) viene impiegato in parecchie attività per le quali normalmente si utilizzano altri oggetti.Si rivela utile ed indispensabile non solo alla vita quotidiana di ogni persona maschile o femminile vivente sulla faccia della terra, ma concorre a portare a termini progetti che nemmeno crediamo possibili.Per fortuna il water esiste da sempre, come mai non ci siamo arrivati prima? Visto che l’italiano colto non ammette falle, il water nemmeno, altrimenti sono allagamenti di ogni sorta.Vediamo di trattarlo bene, usando guanti di lattice ricamati con velluto e igienizzati a lui graditi.Stupendomi di me stessa, ho appreso con gioia che egli (mi è anche familiare come un parente stretto) viene usato sin dai tempi antichi.Oggigiorno lo possiamo tranquillamente collocare come oggetto di design nell’arredare le nostre abitazioni.Serve nello sport e in medicina, viene vestito e profumato a dovere, non paga quasi mai tasse e bollette e per questo spesso è nell’occhio del sifone, cioè del fisco. Ha una sua anima ed un carattere ben preciso, soffre e gioisce come noi, si offende e a volte si vendica. Insomma mi convinco sempre di più che è un essere umano a tutti gli effetti.Probabilmente noi mortali fingiamo di non saperlo, ma siamo tutti quanti un po’ water, qualcuno viene definito “Turca” e la stragrande maggioranza della popolazione mondiale “cessi”.Qualcuno per dovere di cronaca si riconosce, in tutte e tre le categorie citate. Mi sovviene un curioso abbinamento con la famosa canzone “Cos’è la destra, cos’è la sinistra” di quel famoso cantautore con il naso importante…Penso e affermo con certezza assoluta che il water sia di destra, il cesso sicuramente di sinistra, la turca sta nel centro. E poverina! Come tutte le cose che stanno nel mezzo sono le più penalizzate, basti pensare alla palla nel gioco del pallone..non viene sempre presa a calci? Per non parlare di un organo maschile posto al centro con i due paggetti d’ordinanza sempre al fianco, destinato spesso (non sempre ci riesce però) alla riproduzione, che viene brutalizzato e manomesso (messo in mano) da bizzarre signorine che gli fanno prendere l’ascensore in continuazione. Le bizzarre dame si divertono a pigiare il pulsante della pulsantiera da uno a dieci in continuazione, non gli lasciano nemmeno un attimo di tregua e lui poverino!A furia di andare su e giù, giù e su senza sosta per almeno una buona mezz’ora, finisce che si sente male e deve rimettere.Ma questo è un altro argomento che per ora non mi sento di trattare se non previa vostra autorizzazione a farlo.Tornando al nostro amato protagonista, poc’anzi ho usato per la prima volta la parola “cesso” che sebbene di dubbio gusto rende perfettamente l’idea, se vista da un occhio un po’ meno severo. È parola trascritta anche sul vocabolario della lingua italiana, perciò la userò ancora quando necessiterà, senza timore di essere volgare. Quando io stessa sono trascurata e male abbigliata, ho le occhiaie e l’alito cattivo, (succederà anche a voi qualche volta di aver le fogne di Calcutta in bocca!) il primo complimento che mi viene rivolto è il seguente “Oggi sembri proprio un cesso!”Firmato o di ultima categoria?”, rispondo io per sdrammatizzare..Mi rendo conto che hanno ragione, corro di corsa a sedermi sul mio amico per riflettere e cercare di aggiustarmi alla bella e meglio per sembrare almeno un water. Volente o nolente raccogliamo parti di altri che in teoria non dovrebbero permettersi di depositarci dentro, siamo il passaggio finale di una sciocca e banale vita omologata uguale a milioni e milioni di esseri umani. Ingurgitiamo senza fiatare gli spropositi più inverosimili che il mondo ed i suoi abitanti ci fanno bere, accogliamo dentro di noi falsità evidenti, bugie allo stadio finale, invidie e prese per il deretano così palesi che nemmeno un bambino al primo anno di asilo nido vi crederebbe. Ma perché siamo tutti così water? Ora ve lo chiederete anche voi e me lo sono chiesta anch’io per quasi mezzo secolo di vita.Siamo un po’ creduloni, diciamocelo tra di noi, basta un complimento fatto nel momento giusto, magari quando siamo giù di tono, basta un sorriso e voilà! Apriamo il coperchio e diciamo”Accomodati”. Non trovate che abbiamo il corpo tondeggiante come il nostro beneamato? Camminiamo abbastanza diritti, scoliosi a parte, abbiamo perso un po’ di pelo dove non vorremmo, ma per il resto i connotati dell’essere umano li stiamo perdendo strada facendo. L’uomo non è più homo e non è quasi più’ sapiens, men che meno herectus, può alla bisogna anche diventare donnas; le donne ora hanno gli attributi a penzoloni in mezzo alle gambe, vanno in guerra e sulla Luna.Poco importa se per problemi ormonali abbiamo il mestruo una volta al mese circa, prendendo la compressa magica inibiremo anche quello e se ritorna il pelo ovunque, orecchie comprese allora sì! Sembreremo proprio un uomo, con una voce bianca, ma uomo!Quando camminiamo per la strada a volte non riusciamo più a distinguere un uomo da una donna, un prete da un operaio, una prostituta da una ragazza perbene: tutti questi esseri strani che deambulano ci fanno andare in confusione e in crisi d’identità.Certe notti nascono per uno strano gioco del destino dei misti tra i due sessi, non facilmente riconducibili a uno tra i due.Di conseguenza i water per adeguarsi e non rimanere un passo indietro all’uomo si sono trasformati in cessi.E questa si chiamerebbe evoluzione della specie? Mah! A mio avviso è una retrocessione in piena regola, anzi è come avere un’erezione di dimensioni stratosferiche (mai vista una nemmeno da lontano!) e correre nell’Oceano Atlantico a farsi un bagno, ci si ritrova con un mollusco invertebrato negli slip. Io stessa, dopo la stesura di codesto saggio, mi auspico di diventare anche la regina dei water, oltre che regina della casa, scusa inventata dai mariti per far svolgere a noi le mansioni domestiche più faticose: già, ma che razza di regina potrei diventare? Una vera regnante fa distinzione tra chi far entrare a corte e chi no, sa essere severa e dolce e punisce se ve n’è bisogno. Proprio come il nostro protagonista che non accetta chiunque alla sua corte e se una persona non gli va a genio la respinge.Il come e il quando lo impareremo più avanti. Basterà poi solo tirare uno sciacquone per levare tutto e non vedere più nulla?O dimenticare? Non credo amici miei, il water non dimentica e a un certo punto si ribella e ti dichiara una guerra spietata. Anche i water hanno le loro leggi e regole non scritte ma dimostrate sul campo.

Buon week end, buona lettura e arrivederci a prestissimo per il secondo capitolo!



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