Si sa che giocando a calcio, mandarsi a quel paese tra avversari è una cosa brutta ma quasi naturale. Dagli insulti bonari a quelli più pesanti che coinvolgono professioni di familiari, a bestemmie di vario genere, cosi come cercare sfere personali e sessuali del malcapitato di turno, arbitro o avversario, colpevole di un brutto fallo o di aver ricevuto un ingiusto trattamento arbitrale. Si sa che il calcio dopotutto è un gioco maschio e queste cose sono all’ordine del giorno. Sicuramente non denotano un’educazione da lord inglese ma sono tollerate fin dai campetti di periferia. Quindi prendersela con l’arbitro cornuto o con le abitudini sessuali della moglie dell’avversario è una cosa all’ordine del giorno. Dopotutto scappano a uno e generalmente hanno una risposta dall’altro, qualche volta se l’insulto è particolarmente pesante potrebbero alzarsi le mani (specie se effettivamente la compagna dell’avversario non disdegna la compagnia di giocatori avversari…), ma come detto è una cosa normale anche perchè raramente le squadre si compongono di intellettuali e filosofi, anzi…
Però qualcuno evidentemente vuole fare filosofia e cercare di buttarla in caciara, sfruttando una tecnica molto nota alla popolazione che sostiene la squadra avversaria, quella del “chagn’e fotte”. Mi riferisco infatti agli screzi del dopo partita Inter-Napoli di Coppa Italia, dove l’allenatore partenopeo Sarri pare abbia dato del finocchio (e che sarà mai, specie in campo…) al suo omologo nerazzurro Mancini. L’allenatore interista ha voluto pertanto lamentarsi dell’accaduto nelle interviste del dopo partita dando del razzista al collega, dicendo che in Inghilterra con quei comportamenti non potrebbe allenare, e dicendo di essere orgoglioso di essere “finocchio” se lui fosse uomo, ma omettendo le offese che ha rivolto lui all’avversario quando è andato a scusarsi (“sei un caxxone…”).
Sicuramente è stata una cosa poco elegante da parte di Sarri, che poi si è scusato con la comunita LGBT per l’insulto, oltre che con l’interessato ricevendo come detto la sua dose di insulti, ma il voler lavare i panni in piazza da parte di Mancini mettendo in campo l’omofobia non è corretto.
E’ vero che non si devono usare certi termini, è vero le offese, specie se gratuite, andrebbero evitate sia in campo che nella vita reale, ma ad un offesa rispondi con un’altra e la si finisce li.
Dare del razzista e dell’omofobo , per un normale “incidente” di campo, è una furberia che serve per passare dalla parte della vittima, un po come fanno certi esponenti a favore dei diritti dei “finocchi” interessati dall’offesa, per colpire qualcuno e/o raggiungere dei propri obbiettivi che esulano dall’offesa stessa.
Spiace dirlo, ma alla fine Mancini voleva fare l’uomo e ha finito per fare la parte del “finocchio” , dando ragione a Sarri.
Sarri non è nuovo a battute sugli omossessuali e questa cosa potrebbe costargli una squalifica, cosa che era probabilmente l’obiettivo di Mancini, speranzoso di potersi avvantaggiare per quella lotta allo scudetto per la quale sta perdendo la china (e non solo quello…)
Ad ogni modo la domanda è un’altra: perche se si da del finocchio a qualcuno si deve passare per razzisti?
Brian Boitano (redattore)