Con la vittoria di Mauricio Macri alle presidenziali argentine, si conclude il lungo regno dei Kirchner e dei peronisti di sinistra. Un bilancio su questa esperienza è complicato: successi fino al 2008 e la cattiva gestione della crisi dopo il 2008.
Cosa aspettarsi dal neopresidente in economia? La misura più immediata sarà, a quanto dicono i media argentini, una forte svalutazione del peso. Il risultato di questa politica è scontato, viste le caratteristiche dell’economia argentina: più inflazione.
A quel punto si apriranno due possibili scenari: se i sindacati otterranno aumenti cospicui dei salari nominali, l’Argentina aggraverà ulteriormente la spirale prezzi-salari in cui è già intrappolata e ciò porterà una più aspra stagflazione, nuove svalutazioni, fughe di capitali e ulteriore dollarizzazione dell’economia; se invece il nuovo presidente metterà un freno al potere dei sindacati, come è possibile che accada, milioni di lavoratori vedranno drasticamente ridursi il potere d’acquisto delle proprie retribuzioni.
Il tutto senza che sia certa la ripresa delle esportazioni, visto il rallentamento dell’economia globale e in particolare dei paesi BRICS, i maggiori partner commerciali dell’Argentina.
Entrambi gli scenari sono da incubo per i loro effetti sociali. E’ il momento di piangere per te stessa, Argentina.
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