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Pianissimo – Libri sulla strada: intervista a Filippo Nicosia

Creato il 01 agosto 2013 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

Pianissimo - Libri sulla strada

INDILIBR(A)I - Rubrica dedicata ai librai e ai lettori indipendenti

Un furgoncino che ha già visto un bel po’ di strada, qualche amico fidato e moltissimi libri: è così che dal 9 agosto al 2 settembre Filippo Nicosia girerà la Sicilia. Pianissimo – Libri sulla strada è un’idea semplice e fondamentale: se la gente non va a i libri, facciamo andare i libri alla gente. Così, per quasi un mese, Nicosia porterà in giro per la Sicilia sul suo furgone decine di titoli di varie case editrici (tra le altre che hanno aderito all’iniziativa ci sono isbn, minimum fax, Voland, Nutrimenti, Hacca). Un viaggio per avvicinarsi alle persone e farle avvicinare ai libri e alla lettura, in una delle regione conil più basso numero di lettori e il più alto numero di analfabeti in Italia, un’occasione per creare un dialogo e uno scambio.
Sono già numerose le tappe e gli incontri fissati: ad esempio il 10 agosto Pianissimo sarà a Gioiosa Marea per un reading di Superzelda di Tiziana Lo Porto, il 20 agosto a Scopello per un reading di Ruggine di Marilena Renda, il 22 e il 23 parteciperà all’Alcart Festival ad Alcamo e così via.
Abbiamo fatto un paio di domande a Filippo Nicosia, ideatore e principale promotore del progetto (insieme a lui a girare la Sicilia ci saranno anche Mauro Maraschi, Serena Casini e Maura Romeo).

Come e quando è nata l’idea di Pianissimo?
L’idea di Pianissimo è nata dalla frequentazione degli ambienti promozionali e commerciali dell’editoria. Il sud Italia non rappresenta un territorio interessante per il mercato del libro, si vende poco e quindi le risorse promozionali e distributive si orientano da altre parti. Le statistiche Istat sulla lettura in Italia riferite al periodo 2011- 2012, rese note nel maggio di quest’anno, confermano i dati economici. Ho voluto ragionare al contrario. Se non si vende, ho pensato, è perché non si fa abbastanza per incentivare l’acquisto e la lettura dei libri. In fondo non ci sto a pensare che la Sicilia e il sud Italia in generale, siano delle terre in cui la povertà e l’ignoranza dominano (ammesso che il leggere sia inteso come un’attività formativa e primaria, e invece è per lo più ricreativa); non solo non è così, ma al contrario rappresenteranno una risorsa fondamentale per l’industria del libro. Poi c’è stata la parte di realizzazione: il furgone, l’idea di viaggiare per piccoli centri, di non avere tutti i libri ma una selezione che conoscevo. Adesso che è tutto pronto sono contento e non vedo l’ora di partire.

Finora mi sembra che la reazione degli addetti ai lavori al tuo progetto sia stata di grande entusiasmo. Come ti immagini invece la reazione delle persone che vedranno arrivare il tuo furgoncino carico di libri?
A proposito di addetti ai lavori, devo ringraziare Serena Casini, Mauro Maraschi e Maura Romeo che sono stati fondamentali per questo viaggio. Le persone che vedranno Pianissimo cosa penseranno? Mi sono immaginato schernito, dileggiato, preso per fesso, ma questo perché mi preparo sempre al peggio ché dal meglio ci si deve lasciare sorprendere. Davvero non so cosa aspettarmi. So che c’è molto entusiasmo e ci aspettano tante tappe e tante persone e associazioni si sono impegnate ad accoglierci e fare qualcosa insieme a noi. Magari ci risentiamo a ruote ferme.

Oltre a portare “fisicamente” i libri alla gente, quali credi che siano le altre possibili strade per avvicinare le persone alla lettura?
È una domanda alla quale non so rispondere: la mia è una scommessa, un po’ provocatoria, un po’ corsara. Chi saprà rispondere per primo nella filiera del libro avrà la strada spianata e forse riuscirà a fermare il calo di vendite e lettori, la chiusura delle librerie e altri spiacevoli episodi come il lavoro precario, sottopagato o in nero che molti editori in crisi propongono. È una cosa che auspico avvenga presto.

pianissimo: il furgone
Ho l’impressione che ormai si dia troppo facilmente per scontato che la lettura è un valore in sé, una cosa di per sé sempre positiva. Ti pongo la domanda che secondo me ci dovremmo porre tutti più spesso (anche per ricordarci del valore di ciò che facciamo): perché leggere è così importante?
Se me lo concedi allargherò il discorso a tutte le attività che vengono ritenute non necessarie alla sopravvivenza. Si può vivere senza leggere, senza andare al cinema, senza vedere mostre, senza ascoltare concerti. Ma estromettere del tutto l’arte dalla vita, ci sarebbe comunque la natura, sarebbe idiota oltre che impossibile. Siamo attratti dall’immagine, dalla parola, dal suono, dal racconto. Creiamo miti, storie, fiabe e le raccontiamo e le leggiamo perché abbiamo paura di morire e allo stesso tempo vogliamo vivere (sono solo apparentemente non in contraddizione queste due cose): raccontiamo storie per questo e per questo continuiamo a leggere e vorremo sempre leggere.


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