un foromontaggio che gioca con la coertina del libro “Una mutevole verità” di Gian Enrico Carofiglio
SIAMO ALLA STRETTA FINALE OGGI 29 SETTEMBRE dalle 11 alle 19.30* - giovedì 30 dalle 14 a oltranza. E il rischio maxiemendamento resta…
Cos’ hanno in comune il decreto “SbloccaItalia” di Renzi e il Piano casa 2 di Zingaretti?
Probabilmente domani verrà approvata dal Consiglio Regionale del Lazio la versione del “Piano Casa” della giunta Zingaretti, composta da una serie di articoli che – tolti un paio di aspetti particolarmente efferati – ricalcano quasi pedissequamente quelli della precedente amministrazione di centrodestra Polverini. Gli stessi articoli contro cui il Partito democratico, a suo tempo, aveva ingaggiato una dura battaglia e minacciato referendum. Ben diversi da quelli dei Piani casa delle altre Regioni di centrosinistra. Perché questa legge continua a permettere ai proprietari privati di fare ampliamenti e cambiare destinazione d’uso agli edifici – anche ancora da costruire, anche da uffici a centri commerciali – “in automatico”, cioè senza che i Comuni possano opporsi, nè chiedere modifiche ai progetti in base agli impatti sui territori e sulle persone che vi abitano. In nome del “rilancio dell’edilizia” e della “semplificazione”.
Una legge che rispecchia e anticipa la filosofia dello “Sblocca Italia” dell’attuale governo (e dei precedenti): aggiramento delle regole, prevalenza del privato sul pubblico, predazione del territorio a scapito della qualità della vita dei cittadini. Qualche consigliere regionale ci ha detto che non possiamo giudicare l’operato di Zingaretti solo in base a questo Piano Casa, perché in molti altri campi sta facendo un buon lavoro. Ma noi pensiamo che il rigore nel governo di un territorio come il Lazio, dove da sempre la fanno da padroni proprietari dei terreni, costruttori e immobiliaristi, non lo si possa giudicare sulla base delle iniziative per aiutare i giovani a cercare lavoro, degli investimenti per la cultura o del risparmio sulla sanità. Tutte cose importanti, ma che non ci bastano. Come si insegna nei corsi di sceneggiatura, un personaggio mostra chi è veramente solo nelle scelte difficili, quando è sotto pressione. Ad esempio quando è di fronte al dilemma tra quello che gli conviene e quello che è giusto. E se per una volta un politico scegliesse di allungare lo sguardo oltre le strategie e i mille alibi che sempre si trovano per scegliere la strada più conveniente, verso le vite degli altri, e capire quali sono davvero i rischi di certe scelte sulla quotidianità sempre più dura delle persone, allora forse si aprirebbe uno spiraglio verso qualcosa di nuovo. Altrimenti sono e saranno i discorsi di sempre, che lasciano il tempo che trovano come le tante promesse elettorali che ormai nessuno si scandalizza più che non vengano mai mantenute.
Circola voce che il Presidente Zingaretti possa scendere in campo come “competitor” del Presidente Renzi alla guida del “popolo della sinistra”, ma se questo Piano casa sarà approvato, sarà un’ulteriore conferma di come ormai molti “scontri politici ” siano come le partite di calcio: non per contenuti diversi o per una diversa visione del mondo, si gioca e si tifa solo per fedeltà al colore della maglietta della propria squadra.
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