Dipartimento salute mentale Azienda Sanitaria Provinciale di Enna
REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO ZONALE PER LA SALUTE MENTALE BOZZA
1.Istituzione, composizione, modalità di adesione, sede
In attuazione della delibera dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna n. 739 del 27 aprile 2012 avente per oggetto: Regione Sicilia Decreto Presidenziale 18 luglio 2011 –Piano della Salute 2011-2013 – GURS n. 32 S.O. n. 2 del 29.7.2011- Costituzione Comitato zonale per la Salute Mentale, è costituito il Comitato zonale per la Salute Mentale (di seguito indicato con il solo termine Comitato).
Al Comitato possono aderire tutte le agenzie del territorio (Distretti, Enti Locali, Imprese sociali e imprenditoriali, Associazioni dei familiari e degli utenti, organizzazioni del mondo del lavoro, sindacali, volontariato e organizzazioni culturali e ricreative, del mondo della formazione) – cosi come disposto dal Piano Sanitario Regionale 2011-2013 (P.S.R. 2011-2013) e dal Piano strategico per la salute mentale (decreto assessoriale del 27 aprile 2012) – bacino di utenza dell’A.S.P. di Enna, previa semplice domanda formale di adesione al Presidente del Comitato zonale per la Salute Mentale, alla quale vanno allegati lo statuto e il curriculum relativi.
Il Presidente sottopone la domanda di adesione all’attenzione del Consiglio direttivo nella seduta immediatamente successiva alla data di acquisizione della domanda, per il suo esame, la verifica dei requisiti e la sua eventuale accettazione. All’ente richiedente va comunque notificata la risposta, anche nel caso di non accoglienza della domanda, indicandone le motivazioni.
Ha sede a Enna presso appositi locali del D.S.M.
2.Compiti e funzioni
Compito principale del Comitato zonale per la Salute Mentale è di affiancare attivamente il D.S.M. per “promuovere un tavolo di concertazione locale per l’attuazione delle politiche di salute mentale di cui è competente. Il tavolo individuerà gli obiettivi prioritari di salute e le conseguenti scelte, nell’ambito delle politiche di integrazione socio-sanitaria e della governance clinica dei progetti terapeutici individualizzati, definendo così un’ampia base di partecipazione e condivisione”, così come testualmente previsto dal P.S.R. 2011-2013 e dal Piano strategico per la salute mentale.
Il Comitato rappresenta, quindi, il momento di integrazione e di collaborazione fra i diversi soggetti istituzionali della comunità locale, che concorrono alla progettazione ed alla realizzazione dei programmi di prevenzione/promozione, cura e riabilitazione per la salute mentale e le dipendenze, coinvolgendo competenze e responsabilità di tutti gli attori, anche non istituzionali.
Esso si configura come organismo attivo di partecipazione per la proposta e l’esame dei provvedimenti in materia di salute mentale e dipendenze e per la definizione degli obiettivi e degli strumenti necessari alla loro attuazione, secondo l’ottica della presa in carico comunitaria dei problemi propri della salute mentale di comunità, cui fa esplicito riferimento e nella cui direzione si muove il P.S.R. 2011-2013 e il Piano strategico per la salute mentale.
Esprime pareri obbligatori non vincolanti sugli atti amministrativi più rilevanti in materia di salute mentale e dipendenze.
È componente del Comitato del D.S.M. in quanto partecipe dell’organizzazione complessiva del D.S.M. e il suo Presidente partecipa alle riunioni promosse dal Direttore del D.S.M. su apposita convocazione.
Il Comitato zonale per la Salute Mentale assolve a funzioni quali:
. l’analisi dei bisogni della comunità locale;
- il controllo e la verifica delle attività erogate, anche attraverso la raccolta di dati ed informazioni sul grado di soddisfazione dei cittadini-utenti, in un’ottica di miglioramento continuo della qualità;
- il miglioramento dell’informazione per la fruizione dei servizi socio-sanitari offerti dai vari servizi del D.S.M. da parte dei cittadini;
- l’umanizzazione dei servizi, sia nelle strutture, sia nei rapporti tra cittadino-utente e operatore sanitario;
- la facilitazione dell’inclusione sociale delle persone con disabilità psichiche e mentali e con dipendenze patologiche nei vari contesti (scolastico, lavorativo, socio-ricreativo, familiare, …) in cui si svolge la loro vita di relazione;
- la definizione di previsioni di spesa;
- la definizione di programmi innovativi che favoriscano le buone pratiche utilizzando razionalmente le risorse;.
- la promozione di programmi di prevenzione e di educazione e gli interventi di rilievo sociale, con riferimento soprattutto alla lotta allo stigma, al pregiudizio e all’esclusione sociale delle persone con disabilità psichiche e mentali e con dipendenze patologiche ed alla loro inclusione sociale.
Il Comitato concorre, di concerto con il Direttore del D.S.M. e i suoi servizi, a:
- predisporre e approvare il Piano di azione locale per la Salute Mentale – articolato nelle tre aree di intervento proprie dei servizi dipartimentali del Dipartimento Salute Mentale (D.S.M.): Salute Mentale EN1 ed EN2, Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (N.P.I.A.), Dipendenze Patologiche - così come previsto dal Piano Sanitario Regionale 2011-2013 e, più specificamente, dal Piano strategico per la salute mentale; detto Piano ha di norma cadenza triennale e potrà essere aggiornato annualmente o biennalmente;
- organizzare, con cadenza annuale, biennale o triennale, la Conferenza Territoriale per la Salute Mentale con tutti i diversi soggetti coinvolti nella promozione e nella tutela della salute mentale nell’ambito territoriale di competenza dell’A.S.P. di Enna, per sviluppare azioni di coinvolgimento e condivisione per il raggiungimento degli obiettivi che appartengono alla sfera dei diritti umani fondamentali di tutti i cittadini quali la salute, l’educazione, la casa, il lavoro, la socializzazione, la cultura e la civiltà, per lo più negati alle persone con disabilità psichiche e mentali e con dipendenze patologiche, e per l’aggiornamento del Piano di azione locale per la Salute Mentale;
- garantire l’attivazione di Tavoli, a livello di distretto socio-sanitario ed anche comunale, per affrontare problematiche più specifiche in relazione ai bisogni di salute mentale e dipendenze della comunità locale di riferimento, in stretto raccordo con le istituzioni locali indicate nel P.S.R. 2011-2013 e nel Piano strategico per la salute mentale, e ai compiti e alle funzioni in precedenza indicati, anche per l’imprescindibile integrazione con i Piani di Zona, in un’ottica comunque di unitarietà e globalità delle azioni a livello dipartimentale.
3.Organi sociali: il Consiglio direttivo e il Presidente
Per favorire la realizzazione dei compiti e delle funzioni, di cui all’art. 2 del presente Regolamento, il Comitato elegge nel proprio ambito il Consiglio direttivo, che, a sua volta, elegge il Presidente, al suo interno, tra i consiglieri espressione delle associazioni di volontariato, e il vicepresidente. Il mandato è triennale e rinnovabile.
Il Consiglio direttivo viene eletto, nell’ambito della Conferenza territoriale per la Salute Mentale, dai rappresentanti di tutti gli enti aderenti al Comitato. Ogni ente ha un solo voto espresso dal rappresentante legale o dal suo delegato. Nel caso dei Comuni il Sindaco può delegare il responsabile dei servizi sociali o un suo componente.
Il Consiglio direttivo è composto di norma da undici consiglieri. Prima delle votazioni, l’assemblea dovrà decidere, a maggioranza assoluta dei presenti, il numero dei consiglieri da eleggere, le modalità di voto, i criteri di composizione del Consiglio direttivo, al fine di garantire un’adeguata rappresentanza, sia in relazione alle tre aree dei servizi del D.S.M. (Salute Mentale, N.P.I.A., Dipendenze patologiche), sia in relazione alle aree territoriali individuate dai quattro distretti (Enna, Agira, Nicosia, Piazza Armerina) dell’A.S.P. di Enna.
In linea di massima, la composizione del Consiglio direttivo dovrà esprimere almeno due comuni (uno da scegliere tra i Comuni dei Distretti di Enna e Piazza Armerina, un altro tra i Comuni dei Distretti di Agira e Nicosia), almeno tre associazioni di volontariato, in primo luogo associazioni di familiari e utenti, che fanno riferimento a servizi riconducibili alla salute mentale, alla neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza ed alle dipendenze patologiche, almeno due associazioni di volontariato operanti nel campo socio-sanitario, socio-assistenziale, socio-educativo, almeno tre imprese sociali che fanno riferimento a servizi riconducibili alla salute mentale, alla neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza ed alle dipendenze patologiche, almeno un ente della formazione, almeno un ente delle altre aree che aderiscono al Comitato.
Il Consiglio direttivo è l’organo esecutivo del Comitato zonale per la Salute Mentale. Predispone, di concerto con il Direttore del D.S.M., gli atti da sottoporre alla sua approvazione in relazione ai compiti ed alle funzioni di cui all’art. 2 del presente Regolamento, in particolare il Piano di azione locale per la Salute Mentale, e organizza, sempre di concerto con il Direttore del D.S.M., la Conferenza Territoriale per la Salute Mentale.
Si riunisce con cadenza almeno quadrimestrale su convocazione del Presidente, che predispone l’ordine del giorno. Per garantire la continuità dei lavori, le riunioni hanno validità, purché sia garantita la presenza di almeno cinque consiglieri, compreso il Presidente e le deliberazioni relative hanno piena validità. Sarà cura del Consiglio surrogare i Consiglieri che, senza giustificato motivo, abbiano effettuato tre assenze consecutive alle riunioni. Sono compiti del Presidente: la predisposizione dell’ordine del giorno, la convocazione delle riunioni e la presidenza delle riunioni, di ciascuna delle quali deve essere redatto apposito verbale, che viene trasmesso, per doverosa conoscenza, al Direttore del D.S.M.
Il Comitato è convocato almeno una volta l’anno dal Presidente, d’intesa con il Direttore del D.S.M., che dovrà garantire la partecipazione, quale supporto tecnico e senza diritto di voto, di professionisti referenti dei tre servizi (Salute Mentale, N.P.I.A., Dipendenze patologiche) del D.S.M.
4. Supporto tecnico, finanziario e logistico
Sul piano tecnico, il Comitato si avvale della collaborazione di professionisti del D.S.M. e dei suoi Servizi dipartimentali di salute mentale En1 ed En2, di N.P.I.A. e delle dipendenze patologiche e delle Unità Operative ad essi afferenti nei quattro distretti sanitari dell’A.S.P. di Enna (Enna, Agira, Nicosia, Piazza Armerina), individuati dal Direttore del D.S.M.
Sul piano finanziario, le esigenze relative per il suo funzionamento logistico verranno concordate con il Direttore del D.S.M. nell’ambito delle dotazioni finanziarie del D.S.M. e dell’A.S.P. di Enna. Non è previsto alcun compenso finanziario per i partecipanti al Comitato. La partecipazione dei professionisti dell’A.S.P. di Enna e egli Enti locali è considerata compito d’ufficio con diritto al rimborso spese di viaggio, se previsti dai singoli enti o associazioni, qualora provenienti da altri Comuni da Enna, sede del Comitato, e dalle altre sedi in cui si svolgono le riunioni del Comitato, ivi comprese quelle relative ai Tavoli, di cui all’art. 5 del presente Regolamento.
Sul piano logistico, vengono assegnati al Presidente e al Consiglio direttivo, appositi locali e gli strumenti necessari (telefono, computer, stampante, fotocopiatrice, ecc.) per lo svolgimento dei loro compiti e funzioni.
5.Articolazioni territoriali: i Tavoli
Per garantire la piena realizzazione dei compiti e delle funzioni del Comitato zonale per la Salute Mentale, sono istituiti i Tavoli EN1 ed EN2, a livello delle due sub-aree territoriali in cui si articola l’A.S.P. di Enna: EN1 (distretti di Enna e Piazza Armerina) ed EN2 (distretti di Agira e Nicosia).
Il Tavolo EN1 ha sede ad Enna presso il D.S.M.; il Tavolo EN2 a Nicosia presso il Servizio dipartimentale Salute Mentale EN2.
I Tavoli EN1 ed EN2 sono promossi dal Consiglio direttivo del Comitato. Si configurano come gruppi di lavoro integrati che operano in stretto contatto con i tre servizi dipartimentali a livello distrettuale (CC.SS.MM., UU.OO. N.P.I.A., Ser.T.). con la presenza costante dei Referenti dipartimentali, nominati dal Direttore del D.S.M., e dagli altri professionisti in relazione alle specifiche tematiche e problematiche da implementare, in primo luogo del Piano di azione locale per la Salute Mentale, sia per quanto concerne la sua elaborazione che per quanto riguarda il suo monitoraggio, la sua valutazione e il suo aggiornamento, dei progetti specifici nelle tre aree dei servizi dipartimentali con riferimento, anche, alla normativa regionale, nazionale, europea, del supporto alla costruzione dei Piani di zona per la parte concernente le aree tematiche di competenza dei servizi del D.S.M.
Il Presidente del Comitato, di concerto con i Referenti dipartimentali En1 ed EN2, nominati dal Direttore del D.S.M., promuoverà, entro tre mesi dall’insediamento, a convocare, in ciascuna area territoriale EN1 ed EN2, apposite Conferenze per dar vita ai due Tavoli EN1 ed EN2.
Per quanto concerne la composizione, il numero dei componenti degli organi direttivi, la rappresentatività, vanno seguiti le stesse modalità e gli stessi criteri per l’elezione del Consiglio direttivo, di cui all’art. 3 del presente Regolamento.
I due Tavoli En1 ed En 2, in relazione ai bisogni rilevati, potranno promuovere gruppi di lavoro integrati, anche a livello comunale, secondo modalità e criteri definiti nell’ambito di ciascun Tavolo.