Magazine Cultura
Tanizaki Jun'ichiro è morto lo stesso anno di Edogawa Ranpo, che è poi lo stesso anno in cui sono nata io. mi piace pensare che un po' del loro animo si sia reincarnato in me. di certo so che, se Edogawa Ranpo resta il mio idolo insuperato, Tanizaki si colloca molto in alto nella classifica dei miei preferiti. in questa raccolta di sei racconti giovanili sono già presenti le sue caratteristiche: la bellezza che è sempre corrotta e che corrompe, nonché la leggera vena sado-masochistica. i suoi protagonisti sono spesso vittime o carnefici, o entrambi, vedi il primo racconto, Il tatuaggio, dove il sadico artista finisce vittima della sua “opera” più eccelsa. i suoi ritratti sono brevi e intensi, e gli bastano davvero pochi tocchi per dipingere scene tanto vivide ed evocative.