Piazza Affari ancora debole, ma Wall Street vola (chissà perché?)

Da Pukos

Ftse Mib ancora in rosso

Fiat ed Eni sorreggono il nostro listino principale, crollano ancora Yoox, Banca MPS ed Azimut. Continua a sprofondare Autogrill.

Seduta che a Piazza Affari è stata vissuta completamente in territorio negativo, ma alla fine il ribasso è stato comunque limitato.

Certo, la partenza non è stata delle migliori e quando, dopo poco più di un’ora dall’inizio delle contrattazioni, il nostro indice principale si è trovato intorno a quota 20.600 c’è chi ha pensato al peggio, ma il rimbalzo è stato immediato e, tornato sui 20.800 punti il nostro Ftse Mib (-0,30%) ha continuato a navigare intorno a quel livello.

Era atteso con una certa preoccupazione l’indice ZEW tedesco, che in effetti è sceso al livello più basso da quasi due anni, ma le previsioni erano ancora più fosche, quindi c’è quasi da festeggiare.

A New York nessun dato macro, ma indici che dopo una partenza prudente in territorio negativo, poco prima della chiusura delle Piazze europee si sono impennati senza un apparente motivo (forse a Wall Street conoscono già l’esito del voto in Scozia ancor prima che le persone si rechino alle urne).

Ma torniamo a Milano e partiamo dal fondo della classifica, maglia nera a Yoox (-4,88%), non è una novità, il ribasso odierno è da mettere in relazione al crollo dell’omologa inglese Asos dopo la presentazione del bilancio e le previsioni per il 2015. Per l’azienda italiana i volumi sono stati decisamente fuori norma, ma occorre dire che il titolo ha terminato le contrattazioni distante dai minimi di giornata.

Molto male anche Banca MPS (-2,99%) che continua a stornare nonostante si trovi su livelli decisamente bassi.

Conclude il trittico delle peggiori Azimut (-2,58%) che in intraday ha sfiorato anche quota 20 euro, al momento sembra che il mini trend rialzista iniziato a Ferragosto si sia esaurito.

Ma se si parla di titoli in crisi occorre riferirsi soprattutto ad Autogrill (-2,57%) che fa segnare l’ottavo ribasso di fila, ed in tutte queste otto sedute il prezzo di chiusura è sempre stato inferiore a quello di apertura, segno inequivocabile di debolezza (c’è chi continua a vendere).

Siamo arrivati al quinto ribasso consecutivo per A2A (-2,13%) tornato di nuovo su quota 0,8 euro.

Prosegue la debolezza di Buzzi Unicem (-2,03%), mentre Telecom Italia (-2,01%) con il terzo ribasso di fila atterra a quota 0,9 euro, sembra così si sia esaurito l’appeal speculativo che ha caratterizzato il titolo per oltre un mese.

Due i titoli che, in particolare, hanno aiutato il nostro indice d riferimento a contenere le perdite, si tratta di Fiat (+1,29%) che ridà la caccia a quota 8 euro ed Eni (+0,75%) che arresta così la caduta fermando la striscia negativa che durava da sette sedute consecutive.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro 


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