Piazza Affari, che è successo ai bancari?

Da Pukos

Ftse Mib in rialzo ma lontano dai massimi di giornata

Finisce addirittura contrastato il comparto bancario, dopo una mattinata boom, con Mediobanca ed Intesa in rosso. Record storico per Terna.

Guardando il grafico del nostro indice principale, che si è parecchio sgonfiato nelle ultime ore di contrattazione, verrebbe da dire che a Wall Street è accaduto un mezzo terremoto, ed invece non è successo proprio nulla.

Gli indici americani, infatti, dall’apertura, hanno continuato a viaggiare molto stabilmente su livelli decisamente rialzisti, quindi non solo nessun terremoto, ma nemmeno uno scossone, nulla.

Ed allora occorre cercare una spiegazione, ad esempio, del perché BpM (+1,89%) abbia concluso con un guadagno inferiore ai due punti percentuali quando all’apertura dei mercati americani ne stava guadagnando otto sull’onda di una buona trimestrale.

Il nostro Ftse Mib (+0,48%) si è dovuto accontentare di un rialzo inferiore al mezzo punto percentuale mentre a due ore dal termine delle contrattazioni stava guadagnando oltre un punto e mezzo.

Ma i colpevoli dello scivolone finale sono più che noti e si chiamano titoli bancari, cosa sia accaduto di certo non si sa ancora, però si può senza dubbio dire che si tratta di una cosa “italiana” visto che gli altri indici europei non hanno avuto la stessa movimentazione, anzi il Dax30 di Francoforte è tornato sopra quota 9.700 punti ad un soffio dal record storico stabilito lo scorso 17 gennaio.

Ma torniamo a Piazza Affari per segnalare il gran balzo di Banca MPS (+5,19%) best performer di giornata.

Ha festeggiato la trimestrale Atlantia (+4,53%) sospinta dai positivi dati del traffico, ma il titolo del giorno è senza dubbio Terna (+2,39%) che, volando sopra quota 4 euro, ha stabilito così il proprio massimo storico.

Anche Stmicroelectronics (+2,02%) supera una quota psicologica molto importante, quella dei 7 euro, non accadeva dallo scorso settembre.

Cerca di frenare la caduta libera Yoox (+1,95%), mentre Unicredit (+1,37%), Mediolanum (+1,16%) e Banco Popolare (+0,99%) sono costretti a cedere nel finale gran parte dei guadagni accumulati nella prima parte della seduta odierna.

Ed infine da segnalare anche il nuovo guadagno di Enel (+0,95%) che non faceva segnare simili quotazioni da quasi cinque anni.

Sul fondo della classifica odierna troviamo ancora Prysmian (-2,49%) che non riesce a frenare la caduta libera, male anche Telecom (-1,39%) che al momento deve rinviare l’attacco a quota 1 euro.

In calo anche Mediaset (-1,27%) che non beneficia delle novità preannunciate da Murdoch in casa Sky, ed è arrivato anche il quinto ribasso nelle ultime sei sedute per Finmeccanica (-1,24%) tornato così sotto quota 6 euro.

Concludiamo segnalando il mancato rimbalzo di Buzzi Unicem (-1,01%) che ritocca il proprio minimo dell’anno.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro

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