MPS sempre al centro della scena
Piuttosto volatile Banca MPS, si salvano WDF, Atlantia e Saipem. Affonda Telecom, male il comparto bancario, scende ancora il risparmio gestito.
Le tensioni di carattere geopolitico sono tornate prepotentemente al centro dell’attenzione, ma a mio avviso il mercato ha anche bisogno di “tirare il fiato” ed allora ogni scusa è buona.
Ed in particolare Piazza Affari, che ha corso molto oggi ha maggiormente stornata nonostante la seduta boom di Banca MPS (+21,34%), in guadagno anche i diritti, seppur in maniera estremamente più ridotta (MPSAXA +1,61%).
Lo abbiamo ribadito molte volte, ma è bene ripeterlo, che il prezzo dell’azione, in casi del genere, è assolutamente fuorviante, non è quello, bensì il valore dei diritti che ci indica quale potrà essere il livello del titolo al termine dell’operazione di aumento di capitale.
Per il resto, sul nostro Ftse Mib (-0,86%) si sono salvati in pochi, World Duty Free (+0,87%) ha fermato, almeno per il momento, la caduta, ma la chiusura è avvenuta molto distante dal massimo di giornata, quindi c’è più che mai la necessità di una conferma dell’odierna seduta.
Bene anche Atlantia (+0,58%), ma soprattutto Saipem (+0,48%) giunto all’ottavo rialzo nelle ultime nove sedute, quota 21 euro è alla portata e le ambizioni sono ben superiori.
Incredibile Enel (+0,23%) che non vuol sentir parlare di prese di profitto, nemmeno in una giornata simile, discorso analogo per Snam Rete Gas (+0,23%).
Nessun titolo del comparto bancario (ovviamente ad esclusione della già citata Banca MPS) ha terminato con una freccia verde, anzi, alcuni ribassi sono stati particolarmente pesanti, come ad esempio Bper (-3,51%) e Banco Popolare (-2,77%), per il resto queste sono le performance dei titoli del settore: Ubi Banca (-1,62%), Mediobanca (-1,60%), Intesa Sanpaolo (-1,52%), BpM (-1,47%) e Unicredit (-1,33%).
Sul fondo della classifica, però, troviamo oggi Telecom Italia (-4,20%) che va a terminare sul minimo di giornata, sulla ex monopolista è arrivato il tempo delle decisioni e dopo tante chiacchiere, che avevano alimentato la speculazione, oggi arrivano i fatti, ed il titolo perde così appeal.
Quinto ribasso consecutivo per Azimut (-2,95%), visto il settore di appartenenza dovremmo essere tutti un po’ preoccupati, anche Mediolanum (-1,71%), infatti, ha lasciato sul terreno oltre un punto e mezzo percentuale.
Ma ad essere preoccupati, ormai già da un po’, sono gli azionisti di Gtech (-2,44%) al nuovo minimo dell’anno, era da quasi un anno che non si vedevano quotazioni così sacrificate.
Il tentativo di rimbalzo della vigilia non ha avuto un seguito per Prysmian (-1,81%) che sta tornando a grandi falcate verso quota 16 euro.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro