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Piazza Affari parte in retromarcia

Da Pukos
Piazza Affari parte in retromarcia

Il Ftse Mib perde mezzo punto percentuale

Contrastato il comparto bancario, ma prevalgono le vendite, male anche Saipem, A2A ed Azimut. Ancora una seduta positiva per Stm e Finmeccanica.

Chiusa Wall Street per il Labor Day le Piazze europee iniziano la settimana in maniera debole ed è proprio la nostra Piazza Affari a far segnare il maggior ribasso.

Le cose sono peggiorate dopo che sono stati resi noti i dati di agosto sull’attività manifatturiera nell’eurozona che sono risultati decisamente inferiori alle attese e fanno pensare ad un nuovo peggioramento delle situazione economica nel Vecchio Continente.

Alla fine, però, le altre principali Piazze europee hanno chiuso le contrattazioni praticamente invariate e soltanto il nostro Ftse Mib (-0,51%) ha fatto segnare un ribasso dovuto soprattutto ai cali avuti da alcuni titoli del comparto bancario, che comunque è risultato nel complesso contrastato.

Abbiamo infatti assistito ad un testa-coda, a guidare i rialzi giornalieri, infatti, oggi troviamo Ubi Banca (+1,26%), mentre la maglia nera è toccata a Banca MPS (-2,55%) tornata versa quota 1,1 euro.

Se poi è risultata positiva BpM (+0,25%) vanno segnalati i cali ben più consistenti di Banco Popolare (-2,27%), Bper (-1,64%), Mediobanca (-1,58%), Intesa Sanpaolo (-0,80%) ed Unicredit (-0,76%).

Non male il comparto industriale, continua il buon momento di Stmicroelectronics (+1,26%) e Finmeccanica (+0,56%).

Si mantiene su livelli elevatissimi Snam Rete Gas (+0,50%), contrastato invece il comparto del lusso, frecce verdi per Luxottica (+0,47%) e Yoox (+0,46%), rosse per Moncler (-0,42%), Tod’s (-0,53%) e Salvatore Ferragamo (-0,98%).

Ma vanno segnalati soprattutto i ribassi di Saipem (-2,49%) che ha trovato sulla quota dei 18 euro uno sbarramento, attenti ora quindi ad una possibile ridiscesa, e A2A (-1,80%) che sembra aver esaurito la spinta propulsiva dei giorni scorsi.

Preoccupante il calo di Azimut (-1,77%) soprattutto per il comparto di appartenenza, fallito il ritorno sopra quota 20 euro si riaprono scenari ribassisti, siamo vicini nuovamente ad azzerare i guadagni da inizio anno, e non è un buon segnale.

Terzo ribasso di fila per World Duty Free (-1,66%), in questo caso il segnale è inequivocabile.

Le Borse, forse anche per l’assenza di Wall Street, hanno dato la sensazione di aspettare le indicazioni che arriveranno da Draghi giovedì prossimo, un QE all’europea è dato un po’ per scontato, ma stamani sembra che dalla Germania si sia alzata una paletta con la scritta STOP, orbene, qualcosa Draghi la deve fare, ma la sensazione, perlomeno la mia personale, è che alla fine per non scontentare nessuno non accontenterà nessuno.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


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