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Piazza Affari zavorrata da Eni

Da Pukos
Piazza Affari zavorrata da Eni

Impressionante la Borsa di Francoforte

Vola Fca, molto bene anche Yoox ed Azimut. Record storico per Luxottica. Crolla Eni dopo la revisione del piano triennale. Precipita Tod’s dopo i conti.

Il piano 2015-2018 di Eni (-4,90%) ha subito tagli draconiani, 8 miliardi in meno di investimenti, il programma di buy-back che subisce uno stop “fino a quando lo scenario di mercato consentirà la sua riattivazione”, ed una cedola ridotta quasi del 30% rispetto allo scorso anno. Il mercato non poteva accogliere con favore notizie del genere anche se, occorre ammetterlo, guardando ai prezzi del petrolio ed alla situazione in Libia, non ci si poteva attendere molto di meglio.

Ovviamente Eni ha trascinato al ribasso tutto il settore, crolla anche Saipem (-5,78%) tornato nuovamente appena sopra la soglia psicologica dei 9 euro, ormai pare assodato il cambio di AD probabilmente, anzi quasi sicuramente, sarà Stefano Cao a prendere il timone della controllata, il board di Eni avrebbe già deciso in tal senso.

In questo contesto non poteva sfuggire alle vendite anche Tenaris (-3,06%) che torna nuovamente sotto quota 13 euro.

Ma la maglia nera di giornata spetta a Tod’s (-6,27%), immediatamente dopo l’apertura il titolo è stato fermato per l’eccessiva volatilità, alla ripresa delle contrattazioni, dopo una mezzora, il titolo ha tentato anche un recupero, ma poi sono tornate le vendite. La trimestrale è stata particolarmente deludente ed il mercato non ha certo apprezzato il calo dell’utile, ma soprattutto il taglio del dividendo che sarà di 2 euro (2,7 euro lo scorso esercizio).

Rimanendo fra i titoli che oggi hanno fatto segnare ribassi occorre segnalare la continua debolezza di Banca MPS (-2,89%), in questo caso il mercato ovviamente teme un aumento di capitale estremamente diluitivo.

Giornata contrastata per il settore bancario, terminano in rosso anche Unicredit (-0,40%), Banco Popolare (-0,28%), Ubi Banca (-0,21%) e BpM (-0,16%), mentre salgono rispetto alla vigilia Bper (+0,19%), Intesa Sanpaolo (+0,26%) e soprattutto Mediobanca (+3,42%), tornata sui massimi del 2009.

Rivolgendo lo sguardo verso la vetta della classifica ecco ancora una volta in testa ai rialzi Fiat Chrysler Automobiles (+4,63%) per il titolo del Lingotto un 2015 semplicemente da favola (+62,5%) soltanto nel 1998, e per alcuni mesi, il titolo ha avuto quotazioni maggiori rispetto a quella attuale.

Il calo di Tod’s non ha influito sul comparto del lusso, ha messo a segno il settimo rialzo nelle ultime otto sedute Yoox (+4,40%), ma hanno terminato con un guadagno anche Moncler (+2,54%) e Salvatore Ferragamo (+0,49%) che ha stabilito, ma solo in intraday, il proprio massimo storico. Massimo storico che invece è stato ritoccato per l’ennesima volta (ma qui davvero non si contano più) da Luxottica (+1,11%).

Ed a proposito di titoli in gran forma ecco Azimut (+3,01%) che da inizio anno sta guadagnando oltre 40 punti percentuali, soltanto il 4 ed il 7 aprile dello scorso anno al fixing aveva fatto segnare una quotazioni superiore a quella odierna.

Miglior fixing in questo 2015 anche per A2A (+2,14%) e Buzzi Unicem (+2,03%).

Insomma il nostro Ftse Mib (-0,42%) chiude con un ribasso un’ottava comunque positiva (+1,24%), ma si rimane semplicemente stupefatti nel guardare il grafico del Dax30 che oggi ha guadagnato quasi un punto percentuale e dall’inizio dell’anno oltre il 21%!!! Naturalmente ritoccando per l’ennesima volta il proprio record storico e salendo oltre quota 11.900 punti, un livello semplicemente stratosferico.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro   


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