Gli albori di una piazza
L'attuale piazza Matteotti anticamente era parte del complesso del Convento dei SS. Giovanni (del Battista e dell'Apostolo) fuori del primitivo nucleo delimitato dalle mura di Borgo. Sino all'inizio dell'ottocento era separata dall'attuale Piazza Verdi da una chiesa che , versando in pessime condizioni, fu demolita. Ora tra le due piazze non c'è soluzione di continuità.Durante il ventennio fascista era denominata Piazza dei Martiri Fascisti e prima ancora Piazza Pontida. In realtà Pontida c'entra poco o nulla, i rettori della Lega che si riunirono nel monastero di S. Giovanni in Borgo ribadirono infatti con giuramento l'accordo raggiunto a Costanza (Pace di Costanza). Ma il fascino risorgimentale di Pontida e dei connessi fatti storici, faceva più presa sui borghigiani dell'epoca. Il toponimo Pontida non si è comunque perso, è stato trasferito nell'ex piazza San Martino e lì lo troviamo oggi.
In questa mappa vediamo, indicato col n° 7, l'isolato occupatodal monastero dei SS. Giovanni. Si individua anche la vecchia chiesa poi abbattuta.
Non minori cambiamenti hanno avuto i palazzi attorno e, nell'era della fotografia, non mancano le immagini di questi cambiamenti. In epoca fascista ricordiamo l'edificio della Cassa di Risparmio che ha preso il posto dell'albergo Aquila Romana, dall'altra parte l'ultima testimonianza del convento è sparita sotto i picconi del Duce e al suo posto ancora oggi troviamo il Palazzo Littorio milleusi: casa del fascio, casa del popolo, ex liceo, uffici comunali. A dispetto della sua importanza nelle vicende della seconda metà del novecento ora è all'asta e nessuno lo vuole. Ma torniamo alla piazza che, come abbiamo detto, poco dopo l'anno venti del novecento, era diventata Piazza dei Martiri Fascisti in omaggio agli ammazzati negli anni turbolenti successivi alla fine della I° guerra mondiale. La reazione alla fascistizzazione della piazza si fece sentire nel '45 non solo con l'elezione a Casa del popolo del Palazzo littorio, vi trovò infatti stabile dimora il monumento al partigiano che, prima collocato un po' discosto, oggi è posto al centro del giardini ridisegnati come fossero una rotonda stradale. Peccato che proprio lì davanti il 4 maggio 1945 un giovane fidentino venne seviziato, si chiamava Angelo B. e, al cimitero, incontrò i suoi compagni che avevano subito la stessa sorte e con essi rimase. Oggi è solo storia, una brutta storia che i nostri vecchi non amano ricordare.Anni '30, il palazzo s. Giovanni è adibito a caserma, prima era la sede del forno comunale poi portato nell'attuale piazza Pontida.
Veduta generale della nuova Piazza dopo la costruzione del teatro Magnani, alcune case che vediamo di fronte hanno conservato in qualche modo il loro aspetto.