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#Piazzaunlibro, ovvero: verso il 23 aprile (#ioleggoperché)

Creato il 07 aprile 2015 da Povna @povna

Archiviato il (non) racconto delle vacanze di pasqua (oramai superate dalla storia, ma che sono state, come già accennava, di notevole soddisfazione, e pure riposo, che non guasta), è tempo di tornare a parlare di #ioleggoperché con una certa urgenza. Perché il 23 aprile, data della giornata internazionale della lettura, si avvicina, e quella data è stata scelta anche a simbolo concreto di tutta l’iniziativa. Quel giovedì, infatti, in vari luoghi di tutta Italia: piazze, librerie, biblioteche, scuole, treni, circoli culturali, bar – ma anche luoghi impensati che saranno valorizzati dall’iniziativa singola, i cosiddetti messaggeri della lettura consegneranno i libri che hanno ricevuto a partire dallo scorso 28 marzo (a proposito: se non siete ancora andati a ritirarli, che cosa aspettate a farlo?) ai volontari ‘non-lettori’.
Poiché anche la ‘povna è messaggero (da prima della prima ora, a dirla tutta), anche lei si è dunque organizzata per portare a termine il suo compito, che la vede impegnata su una serie di fronti diversi, con varie iniziative.
Quello che segue dunque, più che un racconto, è una chiamata alle armi: perché, se fino a oggi il cazzeggio colto on-line, tra persone che se la cantano, poteva essere sufficiente, adesso si tratta, per davvero, di impegnarsi – ché non è certo consegnando libri (che sono distribuiti gratis, e dietro i quali si celano lavoro e impegno) a casaccio, durante un evento qualsivoglia, sia chiaro, che si ottempera il proprio ruolo di invogliatori alla lettura. Da questo punto di vista, una cosa alla ‘povna è stata chiara da subito: e cioè che – se non voleva che il suo compito fosse equiparato a quello di un trimestrale delle poste – quello che chiede (a lei, come a tutti) il progetto non è di limitarsi a consegnare un pacco-dono a caso, arrivederci e grazie, ma di costruire sopra l’evento un percorso, solido, di iniziazione. In altre parole, quello che #ioleggoperché chiede a lei e agli altri messaggeri non sono le mani e le gambe (per quello, davvero, bastava un DHL), ma la sua propria competenza. Perché consegnare un libro in sé e per sé vuol dire nulla, visto che poi è quando si arriva ad aprirlo, leggerlo, trovarlo bello, che il processo si inizia a viralizzare.
Di conseguenza, lei, negli ambiti in cui si muove, agirà così – e chiede a chi è interessato (nei modi che andrà a spiegare) di seguirla.
A scuola sta già lavorando da tempo nelle classi; la Pesciolina (che su #ioleggoperché fa la tesina di esame di Stato) la aiuta e tutto procede a pieno ritmo. La ‘povna si riserva di aggiornare nei racconti, se ci sarà da raccontare.
Nella vita reale – e qui il call for help inizia a farsi concreto, poche parole e molti fatti – il 23 aprile mattina lei percorrerà libri in mano un certo treno pendolari, alle 8.30. Chi fosse interessato, o pensa di muoversi sulla sua tratta, la contatti. Sia che si tratti di messaggeri come lei, sia soprattutto di non lettori che abbiano voglia di ricevere un omaggio. La ‘povna precisa che, oltre alla consegna, si vincerà il diritto di far parte di un gruppo di lettura che, con tre scadenze (la sera stessa, a metà maggio e a metà giugno) si riunirà in un certo bar per fare un aperitivo culturale e il punto tutti insieme alla lettura.
Il 23 aprile sera, come già anticipato, sarà invece presente, insieme all’Anziana di Ginevra, e a Connie, in un certo bar della piccola città, per l’evento #piazzaunlibro made in ‘povna. Dalle 18.30 in poi, aperitivo culturale, presentazione di messaggeri e lettori che si saranno fino ad allora annusati alla distanza, consegna dei libri e primo invito alla lettura. Proprio per questo, da questa settimana e fino al 23, nello stesso bar, collegato con la libreria di fiducia della ‘povna, sarà presente un totem, nel quale sarà possibile lasciare: citazioni del proprio libro del cuore, prenotazioni per ricevere uno dei libri, offerte di collaborazione in quanto messaggeri, e chi più ne ha più ne metta. Inoltre, da distribuire non ci saranno solo i libri dei messaggeri prenotati, ma anche un grande #crossaunlibro generale (chi ha voglia di portare un proprio libro da affidare a un altro, lettore o non lettore, lo metterà a disposizione nel bar, finché il 23 aprile ci sarà la ridistribuzione generale).
Non bisogna dimenticare il blog, e infatti la ‘povna non lo dimentica. Lo stesso appuntamento da gruppo di lettura la ‘povna lo organizza infatti on-line, per chi vorrà partecipare. In questo caso, l’appello è dunque ai lettori di Slumberland non messaggeri, magari poco commentanti o lurker, perché si facciano vivi e anche si offrano. Se le scriveranno in privato (lapovnaATgmail.com), o si paleseranno nei commenti, la ‘povna provvederà poi a mandare loro le istruzioni per partecipare.
E’ tutto, per ora. Anzi, quasi. Manca il pezzo forte. Alla ‘povna non resta infatti che segnalare i libri, prima di congedarsi. Lei – privilegi dell’organizzatore, della piccola città e di uno sceneggiatore ironico – in realtà ha potuto scegliere. E, dopo una serie di ragionamenti che sarebbe troppo lungo esplicitare adesso, ha deciso per La verità sull’alligatore di Massimo Carlotto e Galeotto fu il collier di Andrea Vitali.
Per chi fosse interessato all’evento del 23 aprile sera, nella piccola città, precisa che gli altri quattro titoli messi a disposizione, rispettivamente, dall’Anziana di Ginevra e da Connie sono Non avevo capito niente di De Silva, Come un romanzo di Pennac e Quando sei nato non puoi più nasconderti di Maria Pace Ottieri e Una canzone per Bobby Long di Ronald Everett Capps
E, a questo punto, esaurite le comunicazioni di servizio, alla ‘povna non resta che iniziare a prepararsi per i diversi gruppi di lettura, divertendosi a spiegare a un pubblico che, spera, sarà variegato e ignoto (ed è bellissimo) le sue ragioni di #ioleggoperché.

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