Picasso a Milano. Duecento opere a Palazzo Reale

Creato il 20 settembre 2012 da Patriziafinuccigallo

Picasso era così, come lo vedete attraverso i suoi lavori. La spiaggia era la sua passione, amava dipingere al mare: quella di Biarritz in un primo tempo e dopo Saint Raphael, la Bretagna, Cap d'Antibes. E poi c'erano le donne, tante. E il rapporto con l'altro sesso era pur sempre discutibile, in un eccesso o nell'altro, tanto da fargli dire: "Per me esistono solo due tipi di donna: le dee e gli zerbini» A quale gruppo appartenessero le fanciulle ritratte nei suoi quadri non saprei dire, scomposte come sono o incollate quasi per caso, simili a mosaici. Di certo per alcune di loro la storia è nota. Nel quadro sottostante vedete il ritratto di Marie - Thérèse Walter, modella francese che conobbe l'artista a 17 anni. Nonostante un figlio in comune Picasso non la volle mai sposare anche perché lo era già, unito in matrimonio con ballerina russa Olga Chochlova.  Duecento sono le opere di Picasso dentro le quali potete scoprire la vita di uno dei più grandi e longevi artisti dei nostri tempi. Sono esposte a Milano, a  Palazzo Reale, da oggi e fino al 6 gennaio. Un assaggio lo avete visto nelle foto che ho postato ieri sulla pagina Facebook di pfgstyle subito dopo la conferenza stampa di presentazione. Ci sono capolavori come "La Celestina" (1904), "Uomo col mandolino" (1911), "Ritratto di Dora Maar" (1937). Novantuno anni di lavoro, una creatività eccezionale e una produzione di oltre 13 mila opere fanno di lui uno dei più acuti osservatori del quotidiano.  Tra una sfilata e l'altra, proprio davanti alla Camera della Moda, fate un salto a vederla. Alcune di queste opere non sono mai uscite prima dal Musée National Picasso di Parigi. 

Il ritratto di Dora Maar, la conobbe quando stava con Thérèse e se ne innamorò. Tuttavia non volle separarsi da nessuna di loro, la ragione? "Thérèse perché era mite e faceva quel che volevo, Dora perché era intelligente e non lo faceva."

Le chapeau du paille au feuillage bleu (1936)

Portrait d'Olga dans un fauteuil (primavera 1918)

La Danse villageoise (1922) ispirata alle danze di campagna


"Nudo in un giardino" del 1934. La modella era Marie Thérèse rappresentata mentra dormiva in mezzo al verde

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