Magazine Diario personale

Picchiamola

Creato il 02 ottobre 2014 da Lavostraprof

Pallina Nipote, detta Ciccia, siede al primo banco, contro la sua volontà. Il fatto è che è piccola, bionda, burrosa e piena di sé.
Capitemi, non l’abbiamo messa davanti perché è bionda e grassottella, l’abbiamo messa davanti per gli altri due motivi.
Da un certo punto di vista, io sono contenta per lei: immaginatevi una tappetta assai rotonda, in classe con tre filiformi e graziose, timidissime compagne; con una stangona che sembra sua zia; con due straniere che puzzano un po’ di curry e aglio ma sono assai avvenenti, e con un’altra tappetta biondissima, magrissima e campionessa di nuoto.
Insomma, ce ne sarebbe abbastanza per un paio di complessi come si deve (intesi in senso metafisico e psicanalitico, non nel senso di boy band). Invece, niente. Cioè, al contrario.

Arriva in prima media presentata dalle maestre come il genio della natura. Qualche difficoltà, sì, forse, può darsi, ma niente di che. Bravissima.
Dopo due settimane ci accorgiamo che non capisce niente. Ma niente. Niente.
Avete presente che cosa vuol dire niente? Ecco. Quello.
Cerchiamo di recuperarla, mentre le compagne di classe sembrano svegliarsi dal sonno come la bella addormentata: intervengono, fanno gruppo, lavorano, propongono. Scopriamo, poi, da un riconoscente genitore, che Pallina ha dettato legge per cinque anni di scuole elementari, sciogliendo e ricomponendo gruppi e isolando opportunamente chi le stava sulle balle. Adesso, in prima media, pare che non riesca più a far presa su nessuna, come se le altre si fossero improvvisamente accorte di esistere e di essere in gamba anche se Culona (cioè Pallina) le ha escluse dal gruppo su Uozap.
“Ma che caspita è Uozap?”, si chiedono due anni fa le incredule e poco aggiornate prof di Pallina.
Comunque, adesso ci siamo aggiornate, Uozap lo conosciamo, e Pallina ha ripreso il suo ascendente, salamiseria perché. Tu stai nel gruppo, tu fuori dal gruppo, tu non vali niente perché nessuno ti viene dietro, tu sei una pellegrina perché non c’hai Uozap, tu sei peggio perché non c’hai manco il cellulare.
Le altre abbozzano e si ritirano in buon ordine.
Il Pater di Pallina dice che non è vero, sono le altre.
Lei, Pallina, veleggia nella sua ignoranza. Quando non capisce, tanto le spiegano a casa. A casa c’ha un’ava, assai famosa in zona per essere la più temibile ex-professoressa di matematica dei dintorni, di quelle che falciano e sbraitano e spiegano ventotto pagine in un’ora e poi ti danno 3 e 1/2 per tutti gli anni del liceo perché sì.
Se però gli stai simpatico, allora tutto bene.
Figlia Grande le era simpatica, sa niente di matematica, ma ha fatto il liceo in corsa.
Figliolo le era simpaticissimo ma l’ha falciato ugualmente. Eccezione che conferma la regola.
Comunque, quando Figliolo ha saputo che Pallina Nipote era una gaba, mi ha guardato fisso e mi ha fatto: falciala.
Invece Pallina ci ha seguito fedele fino a oggi. Continuando a ripeterci che lei è Nipote della ex-Prof. Continuando a farsi fare i compiti dalla ex-Prof (avete presente quando la collega di matematica spiega il teorema di Pitagora e lei torna a scuola avendo svolto il teorema di Euclide perché l’ava così le ha detto? Ecco. Applicatelo anche a inglese e scienze e geografia). Facendoci notare che il figlio dell’ava, nonché Pater suo, è Presidente della Commissione Scuola e Presidente Del Consiglio di Istituto e Grande esperto di Psicologia Scolastica e di Adozioni dei libri di Testo e fratello dello zio che sistema i Pc a scuola e quindi perché ci lamentiamo di non avere la LIM? Suo zio ha detto che l’avremo.
Nell’attesa, lei non scrive. Le fa male il polso. Attende.
E viene a dirmi di cambiarla di posto (sta seduta di fianco a Frontman, mica roba leggera). Però, siccome non mi può dire di spostarla perché Frontman le sta sulle balle e non è alla sua altezza, mi dice di spostarla perché le balla l’occhio (giuro). Poi mi fa vedere il testo che ha fatto e le spiego che è tutto sbagliato, e le do istruzioni nuove e personalizzate e lei mi guarda e sorride e scuote la testa e poi fa: tanto lo faccio a casa. E mi gira le spalle dirigendosi al banco. E’ solo un passo e mezzo, ma faccio in tempo a vederla sculettare nei leggins aderentissimi color grigio chiaro e a scuotere la chioma a destra e a sinistra mentre sposta il banco un tantino, per non essere troppo vicina a Frontman.
Vien voglia di falciarla.



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