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Piccola riflessione sul suicido

Da Abcd
Secondo me il suicidio si può definire tale quando ci si toglie la vita per esasperazione, quando invece di fondo c'è un ideologia si dovrebbe parlare di sacrificio, almeno in una ottica ideologica è un sacrificio per ottenere qualcosa, sicuramente le due cose si influenzano a vicenda, pero è una sottile differenza che secondo è utile per capire certi fenomeni. Penso anche che le ideologie che "incentivano" questo sacrificio, sfruttino un meccanismo di esorcizzare la paura della morte con la morte stessa, un dolce illudersi di sentirsi superiori ai propri geni che ci spingono all'autoconservazione, spingersi a sentirsi superiori ad una condizione che ci rende umani e quindi limitati, penso pure che qualche leader religioso ne sia cosciente. Poi c'è da dire che nel mondo delle api in caso di attacco al nido, le api si sacrificano in attacchi suicidi per difendere la regina, questo succede anche in altre specie, son proprio tattiche che usano non occasioni dettate dalla disperazione. La paura della morte è un po' la dialettica dei due più grandi impulsi che abbiamo, quello di riprodurci dove prima bisogna la soddisfare la condizione di restare vivi, perciò questa paura può essere usata per plasmare le menti a proprio comodo. Ideologie che esaltano la morte promettendo benefici dopo di essa in caso di condotta conforme ai dogmi, non fanno altro che aumentare la paura della morte, stuprando la sua innocenza di tappa di un ciclo in perfetta armonia con la natura dell'universo, sporcandola con un significato di giudizio, caricando ancora di più il piattino della bilancia psichica adibito a portare il peso della paura della morte.
Curare le voglie suicidie con i farmaci? Combattere una situazione Innaturale con l'artificialità? Una somma letale.

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