E le mie gambe han camminato tanto
E la mia faccia ha preso tanto vento
E coi miei occhi ho visto tanta vita
E le mie orecchie tanta ne han sentita
E le mie mani hanno applaudito il mondo
Perchè il mondo è il posto dove ho visto te
Dove ho visto te
Citare Jovanotti era d'obbligo. Le sue manine sono in perenne esplorazione. Hanno toccato sabbia, acqua, conchiglie, muretti, sassi, cani, biscotti, piedi. Non necessariamente in quest'ordine. Ma soprattutto hanno toccato mani. Cerca di continuo il contatto. Mi chiama (non sempre "mamma" ma alle volte anche per nome, ma questa è una lunga storia che spiegherò più avanti...) e mi tende la mano. Giocherella a lungo con le mie dita. Mi solleva le pellicine sopra le unghie e solletica sulla pelle. Ma non dorme. Stiamo fuori fino a tardi e una volta a casa continua i suoi giochi. Macchinine ovunque (serio attentato alla stabilità di chi transita per la casa) e palloni. Il Piccolo è vivace. Molto vivace. Come si spegne? Mentre scrivo mi osserva con sguardo furbo. Si avvicina e spinge sui tasti. Cancella e riscrivo. Spesso incasina la tastiera. Non so cosa pigia, ma d'un tratto escono numeri, soltanto numeri. E la disperazione è totale. Ma poi giocherella ancora un po' con il portatile e come per magia i tasti ricominciano a funzionare. Mah. Magie dei Piccoli. E le mie mani hanno applaudito il mondo. Perchè il mondo è il posto dove ho visto te. Dove ho visto te.