Piccole Pitonesse Crescono

Creato il 25 agosto 2013 da Tafanus

Pdl, le 'colombe' contro Santanché: "Inopportuna, così spacca il partito"

Cicchitto, Schifani e Gasparri attaccano la deputata che in un'intervista a Repubblica sul vertice di Arcore annuncia la vittoria dei "falchi" e l'imminente caduta del governo Letta. "Contraddice il documento sull'unità del partito, elenco di buoni e cattivi nel momento meno opportuno. No a chi fa il primo della classe". Brunetta: "Disfida senza senso"


ROMA - Se ieri il vertice di Arcore ha confermato l'ultimatum al Pd contro la decadenza di Silvio Berlusconi al Senato, accelerando i tempi di una crisi di governo, non si può dire che abbia ricompattato il Pdl. Dietro le dichiarazioni ufficiali di Angelino Alfano, la vicenda del salvataggio politico del leader condannato per frode fiscale continua a dividere il partito. A poche ore dal vertice, infatti, scoppia un caso Santanchè. La 'colomba' Cicchitto e con lui buona parte dei "colonnelli" del partito crticano duramente la collega 'falco e pitonessa' per l'intervista concessa a Repubblica all'uscita da Villa San Martino. "Il Cavaliere ha deciso", dice Santanché, il governo Letta cadrà. E poi via con l'elenco dei 'buoni', dei 'cattivi' e degli incerti e le ironie sul furbo Alfano che si è adeguato subito all'aria che tira: "Cicchitto, Schifani, Quagliariello, Lupi fanno a gara nel dire che si può mediare, ma sbagliano".
L'ira delle "colombe". Un'affermazione che provoca la reazione immediata di Fabrizio Cicchitto: "L'onorevole Santanchè, che è anche responsabile dell'organizzazione del partito, dichiara di esprimere le posizioni di una corrente di esso, i 'falchi', i cui nominativi elenca ed elenca anche i nomi dei dissenzienti, dei non allineati, dei renitenti e degli incerti. Francamente - dice Cicchitto che definisce "davvero singolare" l'intervista - non ci sembra che abbia scelto il momento più opportuno per fare questo elenco dei buoni, dei cattivi e dei mediocri". Non solo, prosegue Cicchitto, perché "contraddice il testo finale di Arcore che afferma che il partito è unito e compatto". Ma, perché "avevamo capito che, ferme rimanendo le libere valutazioni di ognuno, siamo tutti impegnati a respingere l'attacco politico e giudiziario a Silvio Berlusconi e a porre il Pd di fronte alle sue responsabilità perché la tenuta dell'attuale governo, che è auspicabile, deve essere affidata al senso di responsabilità di tutte le forze politiche che lo sostengono".
Duro anche il commento del capogruppo al Senato, Renato Schifani: "E' davvero molto grave che si provi a dividere il Pdl in buoni e cattivi, in chi è sempre e comunque con il leader Silvio Berlusconi e chi manifesta dubbi e perplessità sulla strada da percorrere. Il comunicato del segretario del Pdl Angelino Alfano avrebbe dovuto sconsigliare l'onorevole Daniela Santanchè dal fare affermazioni inopportune che possono danneggiare l'immagine unitaria del partito e rischiano, peraltro, di incidere negativamente sulle vicende che coinvolgono il presidente Berlusconi".
Il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, commenta: "Di tutto hanno bisogno l'Italia, la politica e il Pdl tranne che della gara a chi fa il primo della classe. E' buona regola non farsi usare dai nemici ma spesso in politica alcuni cadono in questo errore e poi ne pagano sempre le conseguenze". Stessa linea per Lucio Malan: "È fuorviante e dannoso dare l'idea di divisioni interne che non ci sono", scrive il senatore Pdl.
Altri si aggiungo al coro di dissensi: "Non abbiamo bisogno né di falchi né di colombe, né di vincitori né di vinti, ma solo di un partito coeso attorno a Berlusconi. Attendiamo da lui la linea da seguire e da nessun altro che voglia crearsi uno spazio inutile se non controproducente per Berlusconi e il Pdl", dice la senatrice Elisabetta Alberti Casellati. "Alimentare inutili divisioni in questo momento - aggiunge Giuseppe Esposito, vicepresidente dei senatori Pdl -, è controproducente e non rispetta la realtà dei fatti". A ruota l'ex ministro Altero Matteoli: "Che ci sia qualcuno, alla ricerca di visibilità fine a se stessa, che prova a dividere, è disdicevole e serve solo a complicare le cose". E ancora, l'altro ex ministro Maurizio Sacconi: "Sbagliano quei cattivi consiglieri che incoraggiano Berlusconi all'isolamento interno e internazionale con l'obiettivo anche di rompere il Pdl".
E se il Pdl dà aut aut al governo, non vuole però riceverne: "Non pensi Saccomanni di arrivare in Cdm con una proposta 'prendere o lasciare' sull'Imu. Dati i tempi non penso che sarebbe produttivo", avvisa il capogruppo alla Camera Renato Brunetta
Il voto in Giunta. Una questione che, sul piano politico, precede quella del voto in Giunta su Berlusconi: "Non si tratta di una decisione automatica - dice Brunetta - , è un giudizio politico-parlamentare. E se il Pd dichiara che senza se e senza ma voterà la decadenza dal Parlamento del leader del Pdl è chiaro che è il Pd che apre la crisi". Ma Brunetta avverte anche il suo partito sulle spaccature interne. "Evitiamo - ha detto il capogruppo alla Camera - di esibire fondamentalismi per sembrare più puri. Guai a cascarci. Il nemico non è interno. Lo dico con vigore a chi si sta lasciando trascinare in una disfida senza senso".

(Fonte: Repubblica)


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