La sera, dopo aver consumato la cena insieme alla vecchia Filomena, rientrai nella mia stanza meditabondo. Ero sceso un po’ prima del solito. Avevo voglia di farmi raccontare qualcosa della sua vita. Mi colpì la storia del nonno. Una mattina fu trovato accoltellato, riverso in una cunetta, non lontano dal suo carretto. Aveva un grosso buco nella pancia. «È stato il maresciallo dei carabinieri», ripeteva la vecchia scodellando la pasta. «Se la faceva con la moglie e quello l’ha ucciso per gelosia!». Il nonno faceva il vinaiolo e con il suo carretto andava a smerciare il vino nei paesi vicini. Era proprio un bell’uomo, ripeteva la vecchia, una quercia, ma spesse volte però tornava dai suoi commerci ubriaco. Una sera, ubriaco e con qualche soldo in tasca, un malintenzionato l’aveva preso a coltellate. Così hanno detto i carabinieri. Lei era una bambina, e ricordava tutte quelle grida, la mamma che si strappava i capelli, e quel carretto che trasportava il morto coperto da un lenzuolo. Il nonno non faceva mancare niente alla famiglia, aveva i suoi difetti, ma era una persona brava. Dopo quella disgrazia erano cominciati i guai per tutte quelle figlie femmine. In paese si disse subito che a scannarlo come un maiale fosse stato il maresciallo. Io le domandai perché lei era così sicura che fosse stato proprio il maresciallo, forse che la verità era venuta un giorno a galla? «Non si è mai saputo niente. Questo è un paese che non parla». Ma non poteva essere che i fatti non siano svolti proprio in quel modo? Lei m’invitò a bere un altro bicchiere di vino. In fondo, dicevo mentre riempivo il bicchiere, poteva essere stato un altro marito geloso. Lei continuava a guardarmi con un’aria di compatimento. «Ho capito! Può darsi che qualche volta il maresciallo ha minacciato suo nonno, poi il fatto è realmente successo e tutti hanno dato la colpa a lui!». La bianca chioma e azzurrina di Filomena scuoteva sotto la luce al neon. Lestamente aveva cominciato a sparecchiare. «Può darsi che qualcuno abbia assistito al delitto, ma poi non ha avuto il coraggio di presentarsi e di denunciare l’assassino; magari ha cominciato a parlare con qualcuno, facendo delle allusioni con delle mezze-parole, senza mai far capire che lui era presente». Finalmente la vecchia Filomena mi sorrise.
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