Con le grandi manovre del Governo la provincia di Alessandria “perderà” 113 comuni. Il territorio di oltre 400 mila abitanti è frazionato in 190 eni pubblici, molti dei quali piccolissimi, arroccati in mezzo alle colline dell’alto e del Basso Monferrato. Il taglio interesserebbe quasi il 60% dei comuni. Gran parte dei paesini se lo aspettava, e comunque sembra che i sindaci minori non facciano i capricci: infondo molti di loro, per il bene delle casse asciutte del proprio campanile, avevano già deciso di rinunciare allo stipendio. Il Piemonte in generale è una delle regioni italiane a subire maggiormente la rivoluzione. Quattro le province abolite, quasi 600 comuni accorpati e tagli per 160 milioni di euro al bilancio regionale. Il governatore della regione ha comunque messo le mani avanti, dichiarando che non ci saranno prelievi fiscali per i cittadini, solo minori investimenti o risparmi, dove si può. Sanità, welfare non verranno toccati.
Le province destinate a scomparire sarebbero Asti (AT) e Vercelli (VC), e le più recenti Biella (BI) e Verbania-Cusio-Ossola (VB). Asti potrebbe venire accorpata, come nel secolo scorso, ad Alessandria. Ma più probabilmente verrà “divisa” tra Cuneo e Alessandria. Ma per ora è fanta geopolitica.